Area Urbana
Liceo Pitagora, Dirigente ‘minaccia’: multe e sospensioni per gli studenti che hanno occupato
Elisa Policicchio, dirigente scolastico del Liceo Scientifico Piatagora di Rende, vorrebbe sospendere e applicare multe per gli studenti assenteisti. Genitori si domandano se tutto ciò sia legale
RENDE (CS) – La storia ha inizio lo scorso ottobre, quando ignoti gettarono della creolina nel Liceo Scientifico Pitagora di Rende, ma la dirigente Elisa Policicchio non intese bloccare le lezioni. Dati i malori di alcuni studenti, ne seguirono proteste e occupazione che – a quanto scrivono genitori e studenti – proprio non sono andate giù alla dirigente scolastica, la quale preannuncia duri provvedimenti disciplinari.
“Con riferimento – scrivono in una nota un gruppo di genitori e studenti del Pitagora – ai tre giorni di occupazione del Liceo Pitagora nel periodo 3-7 novembre, la professoressa Elisa Policicchio, dirigente dell’Istituto, ha stabilito con una circolare i provvedimenti disciplinari “che i Consigli di Classe, negli scrutini fissati dal 12 al 20 dicembre 2016, dovranno comminare agli studenti che si sono assentati anche per un solo giorno”. Le sanzioni previste sono le seguenti: “a) gli studenti, che si sono assentati ingiustificatamente per un solo giorno, saranno sospesi per 3 giorni e dovranno versare un contributo di € 70,00 (settanta); b) gli studenti, che si sono assentati ingiustificatamente per due giorni, saranno sospesi per 5 giorni e dovranno versare un contributo di € 140,00 (centoquaranta); c) gli studenti, che si sono assentati ingiustificatamente per tre giorni, saranno sospesi per 15 giorni e dovranno versare un contributo di € 450,00 (quattrocentocinquanta)”. I contributi sono richiesti a fronte dei danni che sarebbero stati causati nel corso dell’occupazione.
La professoressa Policicchio specifica che queste misure sono state decise “sulla base delle delibere degli Organi Collegiali”. Di quali organi si tratti non è detto, ma si presume siano il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Istituto, da lei convocati per il 2 dicembre rispettivamente alle ore 15.30 e alle ore 18. Dei verbali di queste riunioni non c’è traccia sul sito dell’Istituto, in barba alla trasparenza. I contenuti della circolare della professoressa Policicchio sono abnormi in quanto travalicano i principi stabiliti dalla normativa dello Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria (GU n. 293 del 18/12/2007, e decreto Gelmini del 4/7/2008). Lo Statuto prevede infatti testualmente che 1. “La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni”; 2. “Le sanzioni disciplinari possono essere irrogate soltanto previa verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l’infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente incolpato”; 3. “Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono adottati dal Consiglio di Classe”.
La dirigente dell’Istituto Pitagora non può dunque imporre alcunché ai Consigli di Classe, cui è riservata la competenza dell’adozione delle misure disciplinari, né, tanto meno, può pretendere di adottare sanzioni di massa prescindendo dall’accertamento delle responsabilità individuali di ciascun studente da parte del Consiglio di Classe, dopo aver verificato con ciascuno la personale posizione. La circolare della professoressa Policicchio ha provocato sconcerto tra studenti e genitori. La sua reazione giuridicamente abnorme fa seguito ad una serie di prese di posizione esasperate, riportate virgolettate dal quotidiano QuiCosenza.it, relative sia all’evento che ha dato il via alla protesta degli studenti (la contaminazione di un’ala dell’Istituto con la creolina), sia alle vicende dell’occupazione.
Non risultano accertamenti circa le specifiche responsabilità dell’evento originario, mentre i danni subiti dall’Istituto vengono attribuiti alla generalità degli occupanti in proporzione alle giornate di occupazione. Gli studenti sostengono invece che si tratta di eventi prodotti da elementi esterni alla scuola, infiltratisi il primo giorno dell’occupazione e poi allontanati. Per cercare di capire chi possa aver interesse a destabilizzare con atti vandalici la situazione del Pitagora può essere opportuno ricordare la rilevante presenza dei suoi studenti alle manifestazioni “Contro la scuola di classe” del 7 ottobre e “Contro l’accordo Miur-Multinazionali” del 17 novembre.”
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