Si conclude la settima edizione di “Musica contro le Mafie”, dopo 5 giorni di incontri, dibattiti, proiezioni, mostre, showcase, ma soprattutto concerti.
COSENZA – Una manifestazione dall’alto valore morale e culturale, capace di coinvolgere giovani e adulti per riflettere e richiamare alla responsabilità e all’impegno personale contro la piaga della mafia. Nella serata finale il Teatro Morelli ospita tre artisti la cui musica non serve solo a divertire e ad intrattenere, ma soprattutto a promuovere temi dal forte impatto sociale.
Protagonisti, dunque, Ghemon, Eman e Fabrizio Moro. Autori molto diversi, ma accomunati da testi volti a denunciare l’ingiustizia e la diseguaglianza, a combattere l’indifferenza e l’omertà. Una musica che torna ad
Il giovane musicista, di origini catanzaresi, si esibisce accompagnato dal fedelissimo Maestro Greco alla chitarra, cantando pezzi tratti dal suo CD “Amen” e presentando, in anteprima, un pezzo del prossimo disco. Entusiasta il pubblico che si alza a ballare e cantare sulle note di “Giorno e notte” e “Dammi da bere”.
Durante l’intervista, Eman sottolinea come la musica non solo possa, ma debba essere volta a “sensibilizzare gli animi su temi come quello della mafia, specie in una terra come la Calabria“. A chiusura della serata Fabrizio Moro. L’uomo di borgata romana mette in musica la vita che ci circonda, parlando di inaccettabili vicende, come quella di Stefano Cucchi, e riuscendo ad aggregare giovani e adulti sulle note delle sue canzoni. Un concerto unico, quello del 17 dicembre, caratterizzato da tanto entusiasmo e da tanta voglia di partecipare ad un’iniziativa così seria che, ogni anno, riscuote sempre più consensi.
