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Infiltrazioni mafiose in politica: la Calabria prima in graduatoria
Ancora un triste primato per la Calabria: è la regione che ha avuto più consigli comunali sciolti per infiltrazioni mafiosi.
Numerose sono anche gli enti pubblici, dove i Prefetti hanno nominato le commissioni d’accesso. La provincia che più ha “risentito” della presenza delinquenziale all’interno della politica amministrativa, è quella reggina ma, si tratta comunque di un fenomeno che non ha risparmiato nessuno. La mafia, si “confonde”, molto spesso, non nelle liste di partito, di per se già molto caratterizzate, ma, soprattutto nelle liste civiche. Così, i rapporti fra ndrangheta e politica “godono” della collaborazione fra uomini della criminalità organizzata calabrese e uomini eletti dai cittadini, nei posti di pubblica responsabilità, “al fine di trarre reciproci illeciti vantaggi”. Ma, se la Calabria “piange”, il resto dello Stivale non “ride”. Infatti, Bruxelles punta l’indice sullo “scarso livello di integrità dei titolari di cariche elettive e di governo”. E poi avverte: la nuova legge non basta: “In Italia i legami tra politici, criminalità organizzata e imprese, e lo scarso livello di integrità dei titolari di cariche elettive e di governo sono tra gli aspetti più preoccupanti. La corruzione vale 60 miliardi di euro all’anno, pari circa al 4% del Pil”. Come sarebbe facile dire che solo “sanando” la corruzione politica si sanerebbe probabilmente il bilancio dello Stato. Pensare che questi sono “uomini” che dovrebbero rappresentarci e fare leggi per il bene dei cittadini. Così invece la cronaca: “Negli ultimi anni una serie di casi di corruzione ha portato alle dimissioni di leader e alte cariche di partito. Molti di questi riguardavano il presunto uso illecito dei fondi del partito. Più di 30 deputati della precedente legislatura sono stati o sono attualmente indagati per reati collegati alla corruzione o per finanziamento illecito ai partiti: in alcuni casi le indagini o i procedimenti giudiziari sono ancora in corso, mentre in altri è stata emessa una condanna di primo grado. Alcuni processi si sono estinti per prescrizione o perché il reato è stato depenalizzato. A volte la prescrizione è subentrata prima che i giudici potessero giungere a una sentenza definitiva. Soltanto nel 2012 sono scattate indagini penali e ordinanze di custodia cautelare nei confronti di esponenti politici regionali in circa la metà delle 20 regioni italiane. In applicazione della legge n. 221/1991 sono stati sciolti in Italia 201 consigli municipali, di cui 28 dal 2010 (per lo più nel meridione, ma anche nelle regioni del nord) per presunte infiltrazioni criminali. In alcune situazioni i reati contestati sono caduti in prescrizione prima della conclusione del processo”.
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