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Domiciliari per la madre di Cocò ma resta in carcere. Gli Abruzzese: “noi non c’entriamo”
COSENZA – La Corte d’appello di Catanzaro ha concesso gli arresti domiciliari ad Antonia Iannicelli, ma la donna resta in carcere.
La madre di Cocò, il bambino di 3 anni ucciso e bruciato insieme al nonno ed alla compagna di quest’ultimo una settimana fa a Cassano allo Ionio non potrà ancora lasciare il carcere di Castrovillari perché sta scontando una condanna a 3 anni di reclusione inflittale quando era minorenne. La condanna da minorenne ed il fatto di non avere ancora compiuto 25 anni fa sì che la competenza per quella condanna spetti ancora al Tribunale dei minorenni di Catanzaro. Intanto Franco Corbelli che si sta interessando del caso, ha reso noto che oggi, insieme al difensore della ragazza presenterà un’istanza urgente anche al giudice di sorveglianza del Tribunale dei minori di Catanzaro. Oggi inoltre, la mamma del piccolo Cocò avrebbe dovuto testimoniare in un processo che la vede imputata di evasione dai domiciliari per essere uscita davanti casa per non farsi vedere piangere dai suoi bambini e per questo denunciata dai carabinieri “Ecco come la giustizia si è comportata con questa giovanissima mamma – ha dichiarato Corbelli. – L’importante comunque adesso è che abbiamo ottenuto un primo importante risultato: la concessione dei domiciliari da parte della Corte di Appello di Catanzaro. Domani chiederemo e otterremo sicuramente l’analogo provvedimento dal giudice di sorveglianza del Tribunale dei minori, che permetterà così alla mamma del piccolo Cocò di raggiungere le sue due bambine nella casa famiglia dove sono ospitate insieme ai cuginetti e a tre zii”.
Intanto la famiglia Abruzzese, nota come il clan degli zingari, prende le distanze dal triplice omicidio di Cassano Jonio, e in particolare per la morte del piccolo Cocò. La famiglia con una nota diramata dall’avvocato Giorgia Greco, e Francesco Abruzzese con un missiva diramata dai suoi legali, hanno condannato l’eccidio. Gli Abruzzese respingono le accuse mosse dagli organi di stampa sottolineando: “amiamo sia le donne che i bambini ed un fatto così brutale ci lascia davvero attoniti. E’ un fatto orribile – scrivono gli Abruzzese – e noi non c’entriamo”.
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