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Armi chimiche, carico siriano potrebbe passare dal porto di Gioia Tauro
ROMA – Giovedì si saprà se lo scalo calabrese di Gioia Tauro, sarà utilizzato per il trasferimento delle armi chimiche siriane sulla nave americana che le distruggerà in acque internazionali.
Sarà infatti ufficializzato il prossimo 16 gennaio in Parlamento, il nome del porto che ospiterà la nave, che ha caricato le armi chimiche siriane a Latakia. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino da Parigi, dove ha preso parte ad un riunione del gruppo “Amici della Siria”. “La scelta del porto sarà fatta – ha dichiarato il ministro – in base ai requisiti tecnici richiesti dall’Organizzazione per la proibizione delle armi Chimiche (Opac) e che il ministero dell’Interno e delle Infrastrutture stanno verificando”. Nei giorni scorsi sono circolati anche altri nomi di porti: Brindisi, Augusta, Cagliari e Taranto. A seguito della notizia però, erano arrivate forti negazioni da parte di alcune amministrazioni locali. Il carico di armi chimiche è di 1500 container che proteggono contenitori sigillati e a doppia camera stagna filtrata con carbone attivo per evitare che i gas letali come iprite o gas mostarda e sarin possano contaminare persone o ambiente fino a che non saranno resi inefficaci. Una situazione che preoccupa i territori potenzialmente interessati, nonostante le rassicurazioni del ministro Bonino sul fatto che le armi chimiche non “toccheranno il suolo italiano”.
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