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Pianeta Sanità, nel sacco della Befana aumenti e disservizi
Sono numerosi i “regali” che la befana ha depositato nelle nostre case.
Fra queste l’ennesimo intervento della Lega sugli investimenti per l’autostrada “un pozzo senza fondo” peraltro, si denunciava la settimana scorsa, molto probabilmente gestito anche dalla ‘ndrangheta, ma, soprattutto, quello che tocca più da vicino i calabresi ed i cosentini, è la sanità. L’Ospedale di Cosenza, come gli altri ospedali rimasti purtroppo solo sulla carta, stanno scoppiando. Problemi igienici, di personale, di gruppi elettrogeni, di apparecchiature, scontri politici, amministrativi e burocratici continuano ad essere scaricati sugli utenti ammalati, bisognosi di cure. Ci era stata promessa una sanità migliore, dopo il Piano regionale che tagliava, a mò di mannaia, posti letto e reparti; ci era stato promesso un pronto soccorso al nosocomio cosentino, “d’avanguardia”; ci erano stati promessi tempi d’attesa “ragionevoli”; ci era stata promessa professionalità e qualità. Purtroppo i fatti sono diversi.
Al pronto soccorso di Cosenza si fanno file interminabili: si arriva al mattino (d’urgenza), ti va bene se vieni visitato alla sera, permettetemi l’esagerazione: se sei ancora di questo Mondo. Non stiamo qui criticando la professionalità e l’impegno dei medici, alcuni dei quali sarebbero realmente criticabili, ma solo quella “riorganizzazione” che doveva portare qualità ed invece ha portato solo disservizio. Così ora il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, nella sua veste di presidente della conferenza dei sindaci dell’Asp: “Ciò che purtroppo continuiamo a registrare nella Sanità calabrese, è una sempre più preoccupante incapacità di programmazione direttamente proporzionale all’aumento delle problematiche presenti nei nostri ospedali”. “Se – sottolinea Occhiuto – nel corso della conferenza dei Sindaci che riunirò molto presto, dovessero emergere irresponsabilità gestionali a danno dei cittadini e degli operatori che lavorano ormai al limite delle condizioni consentite, mi troverò costretto a emettere un’ordinanza cittadina contingibile e urgente per la tutela della salute pubblica, specie nel caso venissero chiusi quei reparti ospedalieri che ci garantiscono i livelli di assistenza minimi essenziali”. Sarebbe opportuno che l’iniziativa di Occhiuto fosse sostenuta da tutti i sindaci del cosentino e della Calabria. Questa volta sì, potrebbero parlare a pieno titolo, in nome e per conto dei loro amministrati.
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