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Cosenza. Crollano i consumi a Natale, il quadro è desolante

COSENZA – Il quadro relativo al commercio natalizio a Cosenza è veramente desolante.

“E’ un Natale assai triste, anche più dell’anno passato quando pure le cose sono andate male”; queste le parole del presidente provinciale di Confcommercio, Klaus Algieri, commentando la situazione del commercio a Cosenza e provincia. “Dagli studi realizzati dalla confederazione a livello nazionale – dice Algieri – emerge che il 35% della popolazione spende o spenderà meno di 100 euro per i regali. In Calabria la percentuale cala ulteriormente. Soprattutto per quella che e’ la tradizione italiana, e del Meridione in particolare, tiene il settore alimentare così come le tecnologie. Ma attenzione, perdono meno degli altri, tuttavia calano comunque. In questo mese – aggiunge Algieri – i consumi sono un po’ saliti ma in maniera limitata. Ecco perchè sostengo che sara’ un Natale triste. Più o meno il trend è simile tanto in città quanto in provincia: a dicembre il calo e’ quantificabile attorno al 2,4%”. Il presidente provinciale di Confcommercio ha sottolineato che i saldi scatteranno ufficialmente nei giorni dell’Epifania “ma nei fatti sono già cominciati – sottolinea – grazie a varie promozioni, cosi’ come successo l’anno scorso per cercare di fronteggiare l’imponente calo delle vendite”.

 

Anche dalla Confesercenti cosentina, emerge una situazione simile: “Il quadro generale dell’economia è anche meno confortante di quello che ci attendevamo” dice Mimmo Bilotta, vice presidente regionale della Confesercenti. “L’andamento prosegue negativamente rispetto all’anno scorso, che già era stato molto critico – dice Bilotta – e la spesa degli italiani si è ridotta almeno del 30%. Le previsioni sono peggiori per la Calabria. Sottolineo che la pressione fiscale non è affatto stabile – dice ancora Bilotta – perchè quello che non ci chiede il governo, ce lo chiedono i Comuni. Le feste natalizie, che per noi si aprono l’8 dicembre, sono partite male: -40% per l’abbigliamento, -25% per gli alimentari. Regge solo l’elettronica, che pure segna un -5%. E’ come se gli italiani avessero perso un terzo della loro capacità d’acquisto e c’è un vero impoverimento della società civile”.

 

Una situazione dunque “drammatica” anche secondo Giuseppe Gaglioti, presidente della Camera di Commercio di Cosenza. “Famiglie e aziende – dichiara – sono all’ultimo stadio e le banche, per motivi che non capiamo più, tagliano ogni finanziamento. Una volta protestava la classe operaia, adesso sono le piccole e medie aziende e farlo – aggiunge Gaglioti – e non vediamo via d’uscita: tiriamo tutti la cinghia, ma dove vanno i soldi, il frutto dei nostri sacrifici?. La situazione è senz’altro peggiore di quanto ci aspettassimo, e da un’indagine interna sui protesti, abbiamo verificato che stanno crescendo in modo esponenziale – aggiunge il presidente della Camera di Commercio cosentina – e ormai manca completamente la fiducia”.

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