Non volevo aprire la settimana pre natalizia con notizie pesanti ma oggi, purtroppo, ci sono adempimenti pesanti per i contribuenti chiamati a tirare fuori il portafoglio, per chi ancora lo ha, per pagare imu, spazzatura, acqua, F24, partita iva, ed altre miriade di tasse.
Dall’altra c’è la cronaca di due anziani trovati morti a casa, probabilmente lo erano da una quindicina di giorni e nessuno li “reclamava”. Così come ieri a Roma, Milano e Cosenza, l’altro ieri a Verona, Napoli e Bergamo… Dramma della fame e della solitudine in Sardegna come in Calabria, a Roma come a Milano. Eppure, anche oggi lo Stato, questa entità “astratta” ma molto “ingombrante” per i cittadini, continua a mettere le mani in tasca alla povera gente trovando tasche sempre più vuote. Ieri e stamattina sentivo gli umori di commercianti, proprietari di abitazioni, semplici cittadini che, probabilmente a giusta ragione, non si “piegheranno” a questa incontrollata pressione fiscale “preferendo” comprare, con gli spiccioli rimasti, qualcosa da mettere sulla tavola a Natale. Così un amico commerciante apre il cassetto del bancone della sua attività e mi invita a guardare: dentro ci sono bollette, cartelle equitalia, cerim, tarsu ed altre “diavolerie” varie ancora imbustate e sigillate. Mi dice: “o devo mandare mia figlia a scuola e farla mangiare o devo pagare le bollette”. Bhe la scelta poi non è difficile. Ma, è il “cane che si morde la coda” perché alla fine la “guerra è sempre fra poveri”. Infatti, il mio amico dipendente comunale mi fa osservare: “con l’incasso imu ed i trasferimenti dello Stato ci pagheremo almeno il mese di dicembre”. Ma, se il commerciante ed il proprietario non paga, difficilmente il dipendente si paga…Così come le famose “catene”….. Dopo tutto questo c’è la solidarietà. Così a Natale, molto probabilmente Letta, Alfano & C. avranno la faccia di andare a sedere a qualche mensa dei poveri, solo per farsi riprendere dalle televisioni, senza avvertire vergogna, perché quei poveri li hanno creati, semplicemente gente come loro.
