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Operazione “Six Towns”, 36 arresti nell’area della Sila e Presila crotonese e cosentina – NOMI degli arrestati

Calabria

Operazione “Six Towns”, 36 arresti nell’area della Sila e Presila crotonese e cosentina – NOMI degli arrestati

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Oltre 200 carabinieri e poliziotti sono impegnati a setacciare il territorio della Sila e della Presila crotonese e cosentina, oltre a numerose località nel nord Italia.

CROTONE – I carabinieri del Comando provinciale di Crotone stanno eseguendo un’operazione per procedere all’arresto di 36 persone, capi, gregari e affiliati ad un’organizzazione di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Marrazzo, attiva nella stessa provincia di Crotone e con ramificazioni nella provincia di Cosenza e in Lombardia.

L’operazione é condotta con il concorso di unità territoriali dell’Arma di Cosenza e speciali eliportate dei Cacciatori e del Gruppo operativo Calabria di Vibo Valentia e della Polizia di Stato, con la partecipazione della Squadra mobile e della Divisione Anticrimine di Catanzaro, delle Squadre mobili di Crotone e Cosenza e del Reparto prevenzione crimine Calabria.

Oltre 200 i militari e gli agenti impegnati a setacciare il territorio della Sila e della Presila crotonese e cosentina, oltre a numerose località nel nord Italia. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, hanno consentito di far luce su svariate attività illecite della cosca. Tra i reati contestati omicidio, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, favoreggiamento, ricettazione e numerosi delitti in materia di armi. Sequestrati anche numerosi beni immobili e automezzi nella disponibilità di capi e affiliati. Durante l’operazione tre militari del GOC di Vibo, sono stati investiti e si trovano ora in ospedale a Cosenza.

Ci sono anche i presunti responsabili di tre omicidi tra le persone arrestate e le indagini, grazie anche al contributo di alcuni collaboratori di giustizia, hanno consentito di identificare anche di ricostruire i traffici di droga gestiti dalla cosca Marrazzo nel nord Italia, ed in particolare in Lombardia, ed a livello internazionale con l‘Olanda e la Spagna.

Gli arrestati, accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, omicidio, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento in favore di latitanti, ricettazione, anche di macchine agricole e violazioni in materia di armi sono:

Ai domiciliari:

Francesco Adamoarresto-six-towns-01
Cristian Decicco
Maria Caterina Di Biase
Maurizio Fontana
Francesco Salerno
Carmine Ventrone

In carcere (su tutto il territorio nazionale):

Antonio Bibiani
Domenico Bitonti
Saverio Bitonti
Antonio Blaconà
Valentino De Francesco
Salvatore De Marco
Claudio Fortugno
Saverio Gallo
Antonio Guzzo
Fabio Lopez
Giovanni Madia
Agostino Marrazzo
Giovanni Marrazzo
Sabatino Domenico Marrazzoarresto-six-towns-02
Giovannino Mosca
Carlo Oliverio
Vincenzo Oliverio
Silvana Pagliaro
Antonio Parise
Rosario Parise
Mario Rizza
Francesco Rocca
Vittorio Spadafora
Giovanni Spina Iaconis
Pasquale Torromino
Antonio Tursi

Altri quattro soggetti, Luigi Buono, Angelo Oliveri, Giovanni Spadafora e Pietro Tassone, erano già detenute per altra causa, presso le carceri di Opera e Bollate (MI) oltre che di Padova.

VIDEO
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La ‘ndrangheta silana

I provvedimenti, adottati dal Gip di Catanzaro Antonio Battaglia, hanno smantellato un’organizzazione di ‘ndrangheta nota con la denominazione di “Locale di Belvedere Spinello” e che vantava addentellati su sei località distribuite tra la provincia di Crotone (Belvedere Spinello, Rocca di Neto, Caccuri, Cerenzia e Castelsilano) e Cosenza (San Giovanni in Fiore), contando anche su propaggini operative in Lombardia, attraverso una ‘ndrina distaccata radicata nella città di Rho, alla periferia nord di Milano. Proprio il numero delle cittadine calabresi epicentro dell’organizzazione ha ispirato il nome convenzionale dell’odierna operazione “Six towns”, che ha preso spunto dalle indagini mediante riscontri di sorveglianza elettronica e sul campo, coordinate dai Pm Dott. Vincenzo Luberto, e Domenico Guarascio, con la Supervisione del Procuratore Capo, Dott. Nicola Gratteri della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Crotone e, per la parte di competenza, alle Squadre Mobili di Catanzaro e Crotone della Polizia di Stato.

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