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Isola Capo Rizzuto, due arresti per droga
ISOLA CAPO RIZZUTO – Quel lavoretto “parallelo”. Non è la storia di un assenteismo sul lavoro, nè è la trama di uno di quei classici “vizi” di doppia vita, è, molto più semplicemente, una fonte di introito che un agricoltore di Isola Capo Rizzuto e un suo dipendente avevano messo in piedi per raggranelare qualche soldo in più. Se la crisi economica e lavorativa fa sentire il suo peso sulla società, di certo il “mercato” del crimine non conosce crisi o flessioni.
Stamattina, infatti, i carabinieri della Stazione di Isola di Capo Rizzuto, nel corso di un servizio di perlustrazione sul territorio, hanno arrestato, in flagranza di reato, Giuseppe Cassano, 33enne agricoltore, originario di Isola e già noto alle forze dell’ordine, e Victor Blanaru, 54enne manovale rumeno, impiegato quale custode presso l’azienda agricola di Cassano. I due sono finiti in manette per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di “erba”. Nel corso dell’attività investigativa è finita nei guai anche S.L., 29enne, moglie di Cassano, con l’accusa di favoreggiamento. I militari dell’Arma sono intervenuti contemporaneamente presso l’abitazione sita nella centrale Via Parco Insiti e presso l’azienda agricola ubicata in località Campolongo. Al loro ingresso nell’azienda agricola, i detective del 112, si sono trovati di fronte ad una serie di bidoni di colore blu per alimenti. Dopo aver ispezionato il loro contenuto hanno verificato la presenza in due di essi di 8 confezioni di “marijuana” per un peso complessivo di circa 8 kg, pronta per essere immessa sul mercato dello spaccio. Successivamente, ispezionando il terreno circostante, l’attenzione dei carabinieri è stata attirata da uno stretto passaggio ricavato sotto un fitto muro di rovi dove hanno individuato il luogo prescelto per la coltivazione della piantagione di canapa indica, prima di essere estirpata ed essiccata. Infatti, protetto da un impenetrabile muro di rovi, vi era uno spiazzo costeggiante un canalone per l’irrigazione all’interno del quale erano stati accatastati i tronchi della piantagione ormai ripuliti della sostanza dopo essere stati messi ad essiccare. I due, dopo le formalità di rito, sono stati trsferiti nel carcere di Crotone.
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