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Chiesa e mafia: molti ancora i sacerdoti “collusi”

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Chiesa e mafia: molti ancora i sacerdoti “collusi”

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Che i mafiosi fossero vicini alla chiesa ormai era luogo comune e veniva gridato ma, che nella chiesa ci fossero anche i mafiosi si solo sussurrava.

Così, come se ce ne fosse bisogno, nel libro “Acqua Santissima” firmato dal Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri e dallo storico Antonio Nicaso, si ripercorre la storia di “due mondi che dovrebbero interagire come l’acqua e l’olio. E che invece si mescolano di continuo”. Ma, anche se, come assicurano Gratteri e Nicaso, “le cose stanno cambiando”, anche ieri a Cosenza in occasione della presentazione del libro si gridava: “troppi preti amici dei boss”. Papa Francesco, come dice il magistrato sotto scorta dal 1989, sta cambiando le cose all’interno della chiesa “sta facendo innervosire la mafia finanziaria. Se i boss potessero fargli uno sgambetto, non esiterebbero”.

Ma, qual è l’atteggiamento “mafioso” di alcuni sacerdoti? Certo, portare la statua della madonna sotto il balcone del mafioso deviandone l’abituale percorso; “procurare” la benedizione papale alla figlia di Condello sposata nel duomo di Reggio Calabria; prendere il caffè e l’aperitivo insieme ai boss. Certo, è anche questo. Ma è anche sfruttare il bisogno, calpestare i diritti degli ammalati.. vedi Serra Aiello. Atteggiamento mafioso dei sacerdoti è anche, come succede ricorrente nelle nostre parrocchie, chiedere contributi a gente “in odor”, per ristrutturare le chiese appellandosi al detto machiavelliano de “il fine giustifica i mezzi”. Nelle nostre parrocchie numerosi sono gli atteggiamenti di molti sacerdoti che potrebbero confondersi per “mafiosi”, evidenziati anche nei “piccoli” gesti. Ci sono preti che non si guardano in faccia e, con fare, questa volta si, mafioso senza virgolette, se ne dicono di tutti i colori fino a minacciarsi; preti che denunciano il confratello ricorrendo alla giustizia terrena per muovere ogni genere di accusa. Preti che, nonostante tutto questo, dopo qualche minuto celebrano messa e predicano pace dal pulpito. Mafioso, diceva qualcuno, non è solo chi uccide il corpo ma, lo è soprattutto chi uccide quotidianamente “solo derogando”. Infine, se volete, mafioso è anche chi, a conoscenza di queste situazioni, “semplicemente tace”: in gergo mafioso lo chiamano omertoso.

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