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SilaInFesta 2013, da domani a Camigliatello la festa del vino novello
CAMIGLIATELLO (CS) – Calato il sipario sull’Autunno Silano, che ha portato a Camigliatello Silano migliaia di visitatori facendo registrare il tutto esaurito nelle strutture ricettive dell’area, SilaInFesta prosegue le sue attività con “Tintinnare di mosti”.
Una festa dedicata al vino novello prodotto in Calabria che sarà offerto in degustazione assieme ad altre prelibatezze dell’altipiano silano, dagli insaccati ai formaggi fino agli immancabili funghi sovrastati dal profilo imponente di “sua maestà” il fungo porcino. Ancora una volta il corso di Camigliatello sarà addobbato a festa con gli stand degli operatori che metteranno in mostra le prelibatezze della terra silana offrendo anche dimostrazioni dal vivo sulle antiche modalità di preparazione di alimenti come formaggi o salumi, mentre d’intorno bande piluse, orchestrine itineranti, pacchiane di San Giovanni in Fiore, tamburinari della Sila, giocolieri e trampolieri restituiranno ai visitatori il clima gioioso e l’atmosfera coinvolgente delle vecchie feste di piazza. Saranno le spremiture delle prime uve le protagoniste del prossimo fine settimana di Camigliatello (Cs) che si contenderanno il premio come “miglior novello della Calabria” designato dal voto congiunto di una giuria tecnica, presieduta da Mario Reda, dell’ONAV Cosenza (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino) e composta da esperti del settore, e da una giuria “amatoriale”, della quale fanno parte anche i rappresentanti istituzionali degli enti che hanno promosso la manifestazione che intende sostenere una produzione che ormai interessa l’intero territorio regionale, da Donnici a Cirò, da Lamezia Terme a Reggio Calabria. Cresciuto di anno in anno come prestigio e importanza, il concorso per il 2013 si articola in altri due sezioni: “il miglior rosso del Meridione”, al quale partecipano circa 30 cantine provenienti anche dalla Sicilia, Puglia, Basilicata e Abruzzo; e “il miglior Terre di Cosenza”, con in lizza 10 tra le case vinicole che hanno promosso il nuovo, omonimo, DOP che, fondato su un rigoroso disciplinare, si prefigge di valorizzare in modo particolare i vini derivati dal Magliocco, forti di una loro identità che li contraddistingue dagli ormai affermati vini Donnici, e che puntano a fare di “Terre di Cosenza” una bandiera come lo è il Barolo per il Piemonte o il Chianti per la Toscana.

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