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Vittime incolpevoli di Mafia: Ceravolo e Masciari

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Vittime incolpevoli di Mafia: Ceravolo e Masciari

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RENDE (CS) – Probabilmente la data di oggi, 25 ottobre, non dirà nulla di particolare a nessuno.

Sicuramente qualcuno la ricorderà per un avvenimento importante, altri per il compleanno che festeggeranno ma, molto probabilmente solo in pochi penseranno ad un ragazzo di 19 anni che lo scorso anno, come oggi, fu barbaramente ucciso dalla ndrangheta a Soriano Calabro, duemila anime nel vibonese. Certo, a chi gliene frega dell’ennesima vittima di questa mattanza, che non conosce limiti? Lui si chiamava Filippo Ceravolo, non era un delinquente, un drogato, ne il figlio del boss della zona. Filippo aveva chiesto il passaggio alla persona sbagliata per tornare a casa. Chi si ricorderà di lui oggi ad un anno della sua morte? Probabilmente in pochi, forse solo i suoi amici juventini, uno striscione avvolgeva la bara bianca e i colleghi del padre, quegli ambulanti che hanno firmato l’unica corona di fiori e, quella cittadina composita e civile. Mi piace ricordare questo fatto perché posso accomunarlo ad un’altra vittima innocente della mafia …. e dello Stato: Pino Masciari che oggi sarà a Soriano per commemorare Filippo. Lui per fortuna vittima “viva” nel vero senso del termine. Pino Masciari è un imprenditore calabrese che ha avuto il coraggio di denunciare la ‘ndrangheta e le sue collusioni politico-istituzionali. Il 18 ottobre del 1997 è stato sottoposto ad un programma di protezione insieme alla moglie ed ai due figli. Oggi Pino, oltre al suo coraggio ed alla sua immutata forza di denuncia non ha più nulla. Anzi, per lo Stato lui, “cittadino coraggioso” come lo definisce oggi il senatore Molinari di 5 Stelle, è equiparato ad ex delinquenti collaboratori di giustizia. Pino, come altri imprenditori vorrebbe tornare a vivere, riprendere al sua attività economica ma, non può. Il paradosso, come scrive oggi Molinari “è che la situazione attuale vede premiata più la situazione del delinquente folgorato sulla via di Damasco che quella del cittadino, il cui unico desiderio è quello di voler condurre una vita normale: le istituzioni devono tener conto di tali specificità e non possono continuare a disegnare strumenti di emergenza per sottrarsi all’ordinaria ed efficiente amministrazione della giustizia. Davanti a tali contraddizioni deve emergere nettamente un nuovo ruolo che lo Stato deve esercitare per contribuire a dare al nuovo cittadino una nuova società: non si possono costringere le persone ad affrontare una vita perennemente blindata”. Masciari e Ceravolo “incarnano tanti “disperati”, vittime della mafia e dello Stato. Ho voluto ricordare, proprio oggi Ceravolo vittima e Masciari “vittima”, della mafia, delle istituzioni e dello Stato…. Vittime di un colpevole silenzio……. di una Calabria rassegnata? Bhe non rattristiamo il sorriso di Filippo che campeggiava, nonostante tutto, su quella bara bianca.

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