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Migranti a San Marco Argentano, Morrone (Fronte Nazionale): “per i soliti noti, arrivano i profitti”

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Migranti a San Marco Argentano, Morrone (Fronte Nazionale): “per i soliti noti, arrivano i profitti”

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“Arrivano i migranti… e con loro, per i ‘soliti noti’ arrivano i profitti”; così Marcello Morrone della Federazione provinciale di Cosenza del Fronte Nazionale.

 

COSENZA – “Quindici migranti, provenienti dallo sbarco di Catania, sono stati destinati dal Ministero degli Interni, al Comune di San Marco Argentano, in provincia di Cosenza. Il Sindaco del centro cosentino, su richiesta della Prefettura, ha messo a disposizione, per alloggiare i profughi, una struttura alberghiera dismessa. I migranti, trasferiti nella serata del 23 agosto, sono stati sistemati presso l’ex albergo “L’incontro” che – spiega Marcello Morrone di Fronte Nazionale – in un battibaleno, è stato trasformato in centro d’accoglienza e affidato, dalla Prefettura di Cosenza, ai titolari della Clinica ‘Villa Sorriso’, di Montalto Uffugo.

“Qualcuno doveva pur interessarsi dell’accoglienza ed allora il Prefetto ha fatto ricadere la Sua preferenza su di loro.
Nulla di strano, si penserà. Ed invece, dopo una approfondita (ma non tanto) ricerca veniamo a conoscenza – sottolinea Morrone nella nota – che i proprietari della Villa Sorriso altri non sono che “la famiglia Morrone“, politici di rango della città dei Bruzi. Probabilmente il signor Prefetto di Cosenza non ha tenuto conto, o forse ha dimenticato, che lo scorso anno ad Aprigliano è stata chiusa, a causa delle vergognose condizioni igienico sanitarie, in cui gli ospiti non venivano trattati come essere umani ma come bestie, la struttura gestita da una cooperativa riconducibile agli stessi proprietari”.

Marcello Morrone ha voluto porre un interrogativo in merito a questa decisione ovvero se “si può affidare oggi, una struttura di accoglienza a chi soltanto ieri è stato oggetto di ispezione che ha portato, per le suddette motivazioni alla chiusura di un altro centro di accoglienza? Va bene che siamo in Italia, va bene che siamo in Calabria ma a casa abbiamo tutti una televisione e qualche giornale lo leggiamo pure ma, esimio signor Prefetto, le sembra una scelta oculata?”.

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