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Metroleggera, Occhiuto invita Rende a riflettere: “Non dividiamo la città”

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Metroleggera, Occhiuto invita Rende a riflettere: “Non dividiamo la città”

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COSENZA – “Comprendo che la figura del Sindaco possa essere usata spesso come capro espiatorio mediatico per amplificare meglio l’attenzione delle proprie tesi su questo o quell’argomento ma, nell’ambito specifico della Metropolitana leggera dell’area urbana, mi pare altresì chiaro che si sia voluto esagerare nel mistificare la realtà”.

Lo dichiara il sindaco Mario Occhiuto replicando a una nota diffusa dal circolo del Pd di Rende, che lo chiama in causa quale principale fautore del fallimento dell’opera, e rispondendo contestualmente a Giuseppe Mazzuca, presidente della Commissione Controllo e Garanzia di Palazzo dei Bruzi.
“Resto basito – aggiunge Occhiuto – di come proprio certa parte politica che dovrebbe annoverare nella sua tradizione idee progressiste, si faccia adesso paladina di un progetto vecchio e anacronistico. Ma non è tanto questo il punto quanto – prosegue – il fatto che, in riferimento all’area urbana di cui si asserisce che oggi non esisterebbe più a causa della mancata opportunità della Metroleggera di superficie, la verità delle cose risieda nell’esatto contrario di quanto affermato dal Partito democratico. Un dato acquisito è, infatti, la situazione Rende-centrica che ha segnato l’area urbana negli ultimi anni e che è stata voluta e creata da un preciso indirizzo politico che ha imperato nella stessa Rende. Probabilmente adesso a dare fastidio è la ritrovata funzione di centralità del capoluogo di Provincia, resa possibile grazie a una mirata azione politico-amministrativa. Altrimenti non si spiegherebbe tale risentimento nell’attribuire al Sindaco della città di Cosenza responsabilità che non gli appartengono e che invece dipendono dall’iter tecnico della Regione Calabria. Certo, ho sempre espresso la mia opinione sul tema, richiedendo soluzioni migliorative che non distruggessero gran parte di viale Mancini e del verde, e che evitassero di dividere in due Cosenza creando una sorta di nuova ghettizzazione di via Popilia. Tutto questo in virtù di una visione sostenibile che tenesse conto di quanto dannosa un’opera del genere possa risultare sul piano ambientale e dei costi (forse gli esponenti del Pd non sono a conoscenza di quanto pesi sulle casse di un ente la manutenzione del trasporto su rotaie rispetto a quello su gomma, preoccupati soprattutto per il rischio di sprecare i finanziamenti destinati alla Metro). Inviterei dunque ad andare a studiare meglio la materia e le esperienze negative già collaudate in altre città, piuttosto che riportare numeri ad effetto sulla probabile utenza. In questi due anni, fra l’altro, io in prima persona mi sono molto impegnato per attuare una collaborazione concreta con il Comune di Rende rispetto ad effettive politiche di integrazione dei servizi dell’area urbana. Ecco: ho puntualmente ricevuto rifiuti, sia per quanto riguarda l’estensione del progetto della Circolare veloce oltre il Campagnano, che avrebbe certamente ridotto il traffico dell’intero circondario, e sia per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti. A mio parere ha fatto bene, qualche giorno fa, l’onorevole Ennio Morrone a sottolineare l’importanza dell’uso sperimentale della Circolare veloce che colleghi Cosenza-Rende-Unical in attesa dell’eventuale realizzazione della metropolitana, in modo da verificare sul campo il numero di passeggeri giornalieri. Nei confronti di Cosenza, capoluogo di Provincia, è partita da Rende, in tempi relativamente lontani, un’azione di ostracismo e di isolamento. Di conseguenza appare singolare che proprio da Rende, ora, si levino lezioni di politica sull’area urbana, un’area che da tempo è acquisita come unitaria ma, mentre per i cittadini non ha confini né delimitazioni, per alcuni amministratori a quanto pare sì. Lo dimostra la netta opposizione a partecipare i servizi integrati già citati e per i quali il Comune di Cosenza in questi ultimi due anni ha manifestato massima apertura. Se quindi sta veramente a cuore ‘offrire’ alle persone un’area urbana nella pratica oltre che nell’immaginario, si dimostri questa volontà iniziando dal trasporto pubblico urbano. Sono sicuro – conclude Mario Occhiuto – che i cittadini, presso i quali il Partito democratico ha necessità di recuperare fiducia, sapranno apprezzare”.

 

“Per affrontare in maniera corretta la rinnovata discussione in merito alla Metropolitana leggera di superficie dell’area urbana Cosenza-Rende, occorre innanzitutto mettere in chiaro un punto: se il finanziamento si bloccherà, e se quindi l’opera non verrà realizzata, le responsabilità saranno da attribuire ad un difficile percorso dell’iter burocratico, che però non appartiene al Comune di Cosenza. Ad asserirlo è Michelangelo Spataro, consigliere comunale della “Lista Scopelliti” a Palazzo dei Bruzi. “Il sindaco di Cosenza – aggiunge Spataro – sull’argomento ha espresso delle considerazioni relative all’aspetto urbanistico del progetto, insieme a un’opinione di natura trasportistica. Mi meraviglia dunque che il dibattito che sta imperando sui giornali locali in questo scorcio di fine estate, con tanti altri spunti che l’area urbana nella sua complessità potrebbe offrire, si concentri su una questione superata. Della posizione del sindaco Occhiuto, infatti, l’assise comunale ne ha discusso a suo tempo approvando all’unanimità un documento con possibili varianti migliorative, dando mandato allo stesso, per l’inoltro della pratica agli uffici competenti della Regione Calabria. Fra i tanti doveri di un Sindaco c’è quello di tutelare l’ambiente del territorio che amministra. L’Amministrazione Comunale ed il Sindaco non hanno fatto altro che evidenziare la possibilità di mitigare eventuali danni per viale Mancini e per il suo verde, paventando il rischio effettivo di una nuova divisione urbanistica che condurrebbe a separare la città in due. E allora altro che inclusione di via Popilia, alla quale vari esponenti politici si sono sempre rifatti in campagna elettorale. Altrettanto importante, è la visione dell’Amministrazione Comunale sui collegamenti, anche questa sostenuta appieno dal Consiglio comunale. Non esiste una concreta necessità di avviare un sistema di trasporto su rotaie che costerebbe anni e anni di lavori, quando invece lo stesso risultato si potrebbe ottenere immediatamente, utilizzando i medesimi vettori previsti per la Metro con il vantaggio di risparmiare sul piano ambientale e su quello dei soldi destinati alla costosa manutenzione dei mezzi su ferro. Anziché continuare a girarci attorno, indugiando ulteriormente, proviamo invece a concretizzare la proposta che il sindaco Occhiuto ha più volte avanzato al Comune di Rende. Ovvero la realizzazione di una reale integrazione del servizio di trasporto pubblico urbano che colleghi il capoluogo di provincia con Rende e con l’Università della Calabria. Basterebbe poco, integrando i servizi offerti dall’Amaco e del concessionario del trasporto pubblico di Rende. Perché anche se non siamo in propaganda elettorale – conclude Spataro – per tutti i cittadini rimane valido lo slogan: facciamo fatti e non parole”.

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