Una situazione di deplorevole degrado ambientale nel bel mezzo dell’estate. Un’immagine in controtendenza con quella che si decanta volcata a ben più ragguardevoli standard di turismo di punta
DIAMANTE (CS) – Alcune segnalazioni lasciano il segno e raggiungono risultati insperati; altre scivolano via, come se nulla fosse. Al Parco Corvino ‘Enzo La Valva’ di Diamante la denuncia dello scempio ambientale lanciata dai nostri lettori settimana scorsa sembra non aver minimamente toccato le autorità che dovrebbero vigilare su questo luogo puro, almeno in teoria. Il Parco è il polmone verde cittadino, un luogo in cui portare i figli a giocare, in cui fare attività sportiva (diversi campetti di calcio e basket) e respirare aria pulita. Il Parco rappresenta inoltre la propaggine alberata che protende Diamante al Parco Nazionale del Pollino, è la porta naturale d’ingresso all’entroterra paesaggistico del confinante Buonvicino.
Così si presentava ieri mattina mattina il ‘Corvino’: buste enormi ricolme di rifiuti, plastiche , cartoni, bottiglie vuote, pannolini sporchi, addirittura un vecchio paraurti in mezzo alla sterpaglia. Questa mattina qualche busta grande di spazzatura è stata rimossa ma la zona appare tutt’altro che bonificata.
Non di sicuro un bel biglietto da visita per una realtà turistica affermata e trainante per il resto dei territori alto tirrenici. Uno scenario che si commenta da solo e che l’Amministrazione guidata da Gaetano Sollazzo non può permettersi il lusso di far passare, vuoi per l’immagine turistica ormai irrimediabilmente lesa (perlomeno per la stagione estiva attuale) sia allorché si è pronti e convinti a far entrare Diamante in liste di comuni virtuosi e borghi marinari più belli d’Italia.
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