“Anime Salve” è la nuova mostra di Cine Sud che sarà inaugurata questo pomeriggio alle 17,00, a Montepaone (Cz).
MONTEPAONE (CZ) – Un progetto culturale di estrema attualità quello di “Anime Salve”, il racconto fotografico che ha documentato gli sbarchi avvenuti negli ultimi anni a Roccella Jonica, pronto ad essere esposto nella Galleria Fotografica di Cine Sud, a Montepaone lido, a partire da oggi e fino al 3 dicembre. Un viaggio nel viaggio realizzato da Elio Carrozza e Luca Daniele che, a 4 mani, firmano un progetto capace di dar voce a chi, fuggendo dall’orrore, raggiunge un porto sicuro. Uomini, donne e bambini, spiriti solitari uniti dal coraggio di chi non può permettersi di guardare indietro: sono loro i protagonisti di un racconto in cui i due fotografi si svincolano dal senso comune che spinge a considerarli come profughi, immigrati clandestini, extracomunitari, per soffermarsi sulla loro più intima identità fatta di forza e debolezza, orrore e felicità.
“È un racconto che punta tutto sulla semplicità- spiega Elio Carrozza- non volevamo cercare effetti sensazionali e le foto sono state scattate in presa diretta. Ciò che si narra è la realtà di un’esperienza in cui abbiamo voluto colmare il vuoto di informazione che condiziona l’opinione pubblica. Non abbiamo scelto di seguire una visione buonista o al contrario troppo cruda limitandoci a cogliere la semplicità dei gesti di chi, arrivato in un nuovo Stato, si prepara a cambiare vita. Senza supponenza abbiamo allontanato gli atteggiamenti eccessivi che spesso caratterizzano il racconto giornalistico e, paradossalmente, abbiamo creato stupore nell’osservatore che, guardando le nostre foto, si è messo in ascolto di una storia che affronta un tema più complesso di quello che facili definizioni spesso riassumono”.
“Inizialmente volevamo documentare- spiega Luca Daniele- ma nell’addentrarci nelle storie che raccontavamo si è aperto un mondo e volevamo capire cosa ci fosse dopo. C’è un Islam moderato che vuole dire la sua, che fugge dallo stesso terrore che sta creando oggi i problemi in Europa. Diventa difficile stabilire chi è buono o cattivo, non ci proviamo e nemmeno abbiamo gli strumenti per farlo. Vogliamo costruire un filo rosso tra le persone che sono passate dai nostri territori e che hanno riiniziato a vivere altrove chiedendoci di rendere sacro il pezzo di cemento su cui hanno poggiato il piede toccando quella terra ferma considerata la loro “salvezza”. Di qui il titolo del nostro lavoro “Anime Salve” che vuole aprire un dialogo sui temi che bisogna più profondamente indagare senza cadere in facili strumentalizzazioni”.