”Gelusa”, nome di fantasia della città di Paola, è un romanzo storico.
PAOLA (CS) – Il libro sarà presentato venerdì 4 settembre, alle 18,30, nei locali dell’Ostello della Gioventù di Palazzo Scorza, a Paola. In ”Gelusa” val la pena considerare il legame di terra, sangue e speranze che stritola le storie minime dei suoi personaggi e i meccanismi cui essi tentano malamente di sfuggire. Tutti gli avvenimenti narrati nel romanzo sono connessi alla natura ambigua e disperante della Calabria. Leggere ”Gelusa” è come visitare, in un arco temporale di cento anni (1830/1940), una teoria di stanze dello stesso sinistro palazzo, coabitato dai diciassette personaggi principali. Dieci donne e sette uomini, uniti da inconfessabili vincoli di sangue e dal comune sentire di essere parte di qualcosa di più grande. I fatti narrati si svolgono in diversi paesi e città, alcuni reali e altri immaginari. Muovono da San Fili, poi si spostano a Cosenza, Fermaquila, San Mango d’Aquino, Torino, Policoro, il Brasile, fino a Toronto, Roma, il Carso, per concludersi quindi sulla montagna della Palummara, dov’ era del resto iniziato il romanzo.
Il prologo di ”Gelusa”, come già detto, colloca il lettore nei boschi della Palummara. Il racconto si snoda lungo il filo dei suoi pensieri sollecitati dalla natura misteriosa e immota, che si rivelerà scrigno di passati attraversamenti. Il passaggio dei diciassette personaggi, in una natura mitologica, apparentemente indifferente agli umani, è segnato dall’incontro sotto traccia con una serie di divinità sumere, greche, romane. Dei e dee capricciosi che giocano per sollazzo con le vite degli umani. Il mito, la credenza che le piccoli e grandi cose abbiano un’anima, il paganesimo, la leggenda, col passaggio e la morte di Alarico nella città dei Bruzi, e i contesti della Grande Storia, poi l’Unità d’Italia, il Brigantaggio, l’Emigrazione e la Grande Guerra, diventano in ”Gelusa” carne viva, patimento, sangue ma anche amore, gioia, affrancamento, conoscenza. Se i confini del meridione fossero di carne, potremmo affermare che l’unità d’Italia non è compiuta, perché la ferita è ancora aperta, anzi infettata dal silenzio, dalla revisione sui fatti, dalla dimenticanza e del mancato riconoscimento del dolore che ci è stato inferto.
L’AUTRICE
Assistente sociale di formazione sistemico relazionale nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza. Titolare di Posizione organizzativa, per oltre venti anni è stata impegnata sul fronte del contrasto alla povertà, alla violenza su donne, ai bambini e ai disabili. Più volte è stata protetta dalle Forze dell’Ordine per le minacce e le intimidazioni subite. Scrittrice, per Dalla Costa editore ha pubblicato nel 2012 il romanzo storico ”Gelusa” presentato dalla Regione Calabria al Salone del Libro di Torino nel 2013. Di seguito i libri che ha curato e scritto per Pellegrini editore: Relazioni pericolose. Aiutare stanca, aiutare cambia, Cosenza 2009, La linea d’ombra. Narrazioni sull’aiuto controverso, Cosenza 2011, Metamorphoses. Medici che si ammalano Cosenza 2013 e “L’argento vivo. Storie di anziani non autosufficienti e di medici, infermieri e familiari che ne hanno cura”, Cosenza 2015.