Cittadini preoccupati hanno affollato le linee del centralino del Comune di Rende tentando di allertare la Polizia Municipale.
RENDE (CS) – Quattro giorni d’inferno a nord dell’area urbana di Cosenza. Esalazioni maleodoranti hanno invaso una vasta porzione di territorio da contrada Lacone fino a Quattromiglia, passando per contrada Lecco e Settimo di Montalo. Miasmi che alcuni automobilisti hanno percepito anche percorrendo la Salerno – Reggio Calabria, nel tratto tra lo svincolo di Rende e quello di Montalto. I residenti preoccupati per il persistere dei cattivi odori hanno tentato di allertare le autorità. Numerose le telefonate al centralino del Comune di Rende, che smista le segnalazioni alla Polizia Municipale. Dagli uffici stamattina la vigilessa preposta a raccogliere le istanze dei cittadini infastidita afferma che il corpo della polizia municipale non è tenuto ad informare i cittadini sulle proprie attività e bruscamente interrompe la chiamata lasciando di stucco l’interlocutore. I più fortunati hanno ricevuto una flebile ‘promessa’ di un ‘quando potremo manderemo una pattuglia a controllare’. Altri un ‘si rivolga all’Arpacal’ che sembra non possa intervenire senza un mandato istituzionale. In tanti si sono invece sentiti rispondere che i vigili ‘sono impegnati e hanno fretta’. Troppo impegnati per intervenire anche gli operatori della Polizia Provinciale che ricordano all’utente di avere già fatto sopralluoghi nei mesi scorsi e che esiste un procedimento penale in corso.
“Non possiamo fare nulla – rispondono dal centralino – bisogna rivolgersi alla Polizia Municipale più vicina e quindi più pronta a verificare in tempo reale le denunce. Noi siamo impossibilitati non possiamo andare sul posto abbiamo troppi impegni”. Una risposta quasi identica è stata fornita ieri ad un residente che intendeva segnalare il problema il quale si è sentito dire che “siccome c’è la festa della Polizia di Stato a Cosenza, non si riesce a mandare delle pattuglie della Polizia Provinciale”. Più chiaro il Corpo Forestale che ha confermato che negli ultimi giorni non sono intervenuti nella zona tra Quattromiglia e Settimo di Montalto. In ogni caso, qualora dovessero fare un sopralluogo potrebbero solo limitarsi ad ‘annusare’ l’aria e non potrebbero andare oltre a meno che non vi siano incendi o che non sia stata sporta una denuncia per indagare se le emissioni odorigene provengono dalle attività industriali presenti nell’area. Il semplice Pronto Intervento della Forestale al 1515, che i cittadini per ore hanno provato a richiedere senza alcuna risposta, avrebbe quindi potuto sortire ben pochi risultati. I più premurosi inoltre si sono spinti, temendo di restare inascoltati, a contattare il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Catanzaro i quali con grande professionalità hanno indicato la via più breve per intervenire, ovvero recarsi nella caserma di Rende per sporgere denuncia contro ignoti.
Sarebbe infatti da verificare da dove provengono i cattivi odori: laghi/terreni ex Legnochimica, Calabra Maceri, centrale a biomasse, depuratore Coda di Volpe, ex inceneritore Coda di Volpe, ex discarica Coda di Volpe, Silvateam azienda produttrice di peptina con sede legale nello stesso Comune dell’ex Legnochimica (Mondovì provincia di Cuneo) o altre attività che insistono nella zona. Intanto per quanto riguarda lo stato di contaminazione di aria, acqua e suolo in contrada Lecco lunedì dovrebbero iniziare le attività tecniche per i prelievi di campioni che saranno analizzati e il cui esisto sarà cristallizzato nella nuova perizia affidata al professor Sindona dell’Unical. La Polizia Municipale, tartassata dalle telefonate dei cittadini, è infine intervenuta sul posto, ma non avendo gli strumenti per verificare la nocività delle esalazione ha stilato un verbale in cui delinea il perimetro in cui si percepiscono i miasmi inoltrando all’Arpacal formale richiesta di intervento. La Polizia Provinciale invece ha comunicato che i propri agenti, probabilmente, si sarebbero recati sul posto nel pomeriggio di oggi.