Padre e figlio si trovavano in quartiere dormitorio della periferia rendese quando la loro auto si sarebbe scontrata con quella dei militari in servizio.
RENDE – A Viale dei Giardini, dove vivono alcuni familiari di Vincenzo ed Ernesto Foggetti, carabinieri in borghese avrebbero fermato i due pregiudicati per un controllo. Secondo la loro versione i militari li avrebbero speronati e dopo aver bloccato il loro mezzo avrebbero aggredito Ernesto con una raffica di schiaffi e colpi inferti con il calcio della pistola. Un pestaggio al termine del quale l’appuntato Andrea Marano avrebbe affermato con disprezzo che si trattava di un ‘regalo’ inviatogli da Ettore Lanzino e Francesco Patitucci. Il racconto di Ernesto pare coincidere con quello del padre Vincenzo. Il giudice monocratico Lucia Marletta però non ha creduto alla loro versione: i militari avrebbero seguito il protocollo. Nessun tipo di abuso di potere. Anzi.
Il pentito Ernesto Foggetti è stato ieri condannato a dieci mesi di reclusione per i fatti avvenuti nel popoloso quartiere dormitorio d’Oltrecampagnano, accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Il padre Vincenzo, ex collaboratore di giustizia, invece è stato accusato di favoreggiamento e falsa testimonianza mentre su entrambi verrà aperto un fascicolo per il reato di calunnia. I tre militari in servizio, cui versione è stata accreditata dal giudice Lucia Marletta, avevano allestito un posto di blocco proprio a Viale dei Giardini ed i Foggetti non si fermarono al loro alt proseguendo la corsa dopo aver investito l’auto civetta dei carabinieri. Quel 10 Marzo del 2010 dopo essersi qualificati i carabinieri avrebbero proceduto ai controlli dopo la colluttazione. La difesa di Marano per confermare tale teoria ha consegnato alle autorità gli atti in cui si certifica come al contrario di quanto affermato da Foggetti l’appuntato stesse conducendo dettagliate indagini proprio sui due boss nominati dal pentito quali mandanti dell’aggressione.