Il candidato sindaco di Cosenza della sinistra alternativa: “Vogliamo recuperare il patrimonio sociale e di solidarietà per portalo nelle istituzioni”.
COSENZA – “Credo che il nostro sia l’unico voto utile. Gli altri voti si somigliano”. Il medico Valerio Formisani, candidato sindaco di Cosenza con la cosiddetta sinistra alternativa ci crede. Non ci sta a recitare la parte dello sconfitto ancora prima di prendere parte alle elezioni. Lo dice nel corso di una lunga intervista rilasciata a Rlb. “Il processo di cambiamento – afferma – è insito nella lista ‘Cosenza in Comune‘ che noi rappresentiamo. La lista è composta da persone impegnate da sempre nelle attività sociali e che su quelle attività non lucrano. Io – prosegue – non mi sono arricchito fino ad adesso e non ho deciso di partecipare ad altre istanze. Già questo dovrebbe rappresentare una garanzie per i cittadini. Ma la garanzia sta soprattutto in quello che facciamo quotidianamente. Lavoriamo gratuitamente con uno spirito solidaristico, che è quello che manca in questa città. Una città piena di cemento e poco solidale“.
Fuori dalle logiche dei partiti tradizionali
Formisani sarà sostenuto da tutti quei partiti di sinistra che hanno deciso da tempo di staccarsi dalle logiche di potere che ancora oggi recitano un ruolo fondamentale a Cosenza. Il Pd è distante anni luce dalle posizioni del medico cosentino e dei suoi alleati. “La nostra – sottolinea Formisani – è una candidatura di sinistra, ma non solo. Al nostro interno, infatti, abbiamo anche forze cattoliche, in pratica sono dalle nostra parte quelli che vengono chiamati ‘cattolici cresciuti o adulti’. La nostra è una lista che parte da un percorso che è iniziato ormai da quasi un anno. Si pone lo scopo di ricompattare quello che è il quadro a sinistra dei partiti. Vogliamo recuperare il patrimonio sociale e di solidarietà per portalo nelle istituzioni”.
Candidatura che nasce dal basso
Formisani tiene ad evidenziare che la sua candidatura nasce dal basso. “Io sono un medico di impegno civile – dice – che opera nell’ambulatorio dell’Auser. Insieme ai miei colleghi presto assistenza ai cosiddetti ‘invisibili’, che non sono solo gli stranieri che percorrono le nostre strade, ma sono anche gli italiani indigenti. Abbiamo una rete di associazioni che ci supporta perché da soli non ce la faremmo. Le nostre prestazioni sono gratuite”.