Da qualche giorno, titoli di giornali cartacei e online, raccontano di un ‘risveglio’ della ‘faglie’ nel Cosentino, che causerebbero piccole scosse di terremoto registrate in particolare nella zona del Pollino e sulla fascia jonica.
COSENZA – A smentire categoricamente tutte le posizioni di chi si ‘erge’ a sismologo e “studioso di faglie”, è Ignazio Guerra, sismologo e docente di Sismologia all’Università della Calabria. Le scosse di piccole intensità, comprese quelle di magnitudo 2.0, 2.5… non vengono neanche avvertite dalla popolazione. C’è molta ignoranza in merito, perché si ignora la storia e si pensa che una faglia sia come un armadio; al cambio di stagione, si risveglia quasi fosse in letargo. Ebbene non è affatto così, e queste scosse di terremoto, non hanno nulla a che vedere con il risveglio di ‘faglie’.
Che la Calabria nella sua storia sia stata colpita da eventi sismici devastanti e distruttivi è indubbio, ma un terremoto di magnitudo molto alta, purtroppo, potrebbe verificarsi anche domani e ogni terremoto, non è assolutamente prevedibile in alcun modo.
Ignazio Guerra, se la ride dopo aver letto i titoli di alcuni quotidiani in cui si parla di “Aprile, risveglia le faglie” oppure “Trema la Calabria, avvertita scossa nel cosentino” o ancora peggio di una doppia scossa sul Pollino e in Sila, che ha generato la ‘notizia’ di una faglia che va da un territorio all’altro. Semmai, precisiamo anche, le scosse di magnitudo così bassa vengono ‘registrate’ dai sismografi, e non ‘avvertite’ perchè, assicura Guerra “la popolazione difficilmente avverte eventi sismici di così poca intensità”.
L’Intervista al sismologo, Ignazio Guerra
“I terremoti sono una cosa seria; queste scosse non significano assolutamente niente, si cerca di attribuire dei significati senza senso. I terremoti piccoli, sono utili per noi, perchè danno la possibilità di acquisire dati naturali senza sforzo e di monitorare il territorio”. “Ricordo che noi – spiega Guerra – abbiamo stazioni a Mormanno, a Cetraro, San nicola dell’Alto; stazioni collegate via internet, e come l’INGV ci da l’accesso diretto alle loro stazioni, noi da 45 anni diamo le nostre informazioni all’INGV”.
“E’ una situazione tutto sommato abbastanza quieta – spiega il professor Guerra – così come deve essere nel senso che magnitudo 2.0, 2.5, 3.0, (anche sotto zero ci sono), la gente li avverte, ma l’Ingv rileva attraverso i propri mezzi. Quello che dico io, è che i calabresi dovrebbero conoscere un pò di più la storia e non solo: la più grande sequenza sismica della Calabria, ad esempio, è cominciata il 5 febbraio del 1783. Il terremoto che ha dato vita alla sismologia moderna si è verificato il 16 dicembre del 1857 . I terremoti vengono indipendentemente dalla stagione – sottolinea Guerra – non come i nostri armadi in cui mettiamo da parte le maglie e tiriamo fuori le tshirt”.
Faglia del pollino attiva?
Contrariamente a quello che si attribuisce a questa ‘povera’ faglia del Pollino o a quel ‘poveraccio’ del vulcano Marsili che ogni tanto viene tirato in ballo… loro se ne stanno tranquilli. Ad esempio, ciò che ha fatto “muovere” per 2-3 anni la gente di Morano e Mormanno non è stata la famigerata faglia del Pollino alla quale si attribuisce solo la possibilità di essere stata la causa di terremoti molto forti. Ma in questi anni e in tempi storici non ha avuto mai di questi effetti temibili, nè tantomeno ha mostrato attività maggiori rispetto invece alle due faglie che si sono attivate nell’area di Mormanno, Morano, Campotenese. Faglie, relativamente nuove perchè stanno lì da centinaia di anni. Molti non sanno che una sequenza molto simile c’è stata nel 1973- ’74 e un’altra ancora nel 1888. Se la gente non studia la storia non diamo la colpa alle povere faglie”.
“La situazione è delicata – conclude il professor Guerra – e la nostra ‘ignoranza’ in quanto sismologi e geologi, non ci permette di poter andare oltre perchè questo tipo di studi è iniziato solo un secolo fa. E’ una scienza neonata la sismologia, e siccome i fatti che studiamo sono pericolosi, è meglio trattarli con una certa cautela. Ora la prendo sul ridere ma attribuire la faglia del Pollino, ad una scossa di 2.5….o addirittura c’è chi ha parlato di una faglia che va dal Pollino alla Sila perchè nello stesso giorno c’era stata una scossa a Mormanno e una in Sila…. Purtroppo l’esigenza dell’informazione, di essere sempre aggiornati, porta invece ad una totale disinformazione.