Per uccidersi il giovane ha usato la pistola regolarmente detenuta dal padre.
COSENZA – Agostino Diaco è morto ieri sera all’Ospedale di Cosenza. Il giovane nel pomeriggio, dopo esser tornato dal lavoro, avrebbe prelevato la pistola del padre e si sarebbe appartato nel piano superiore dell’abitazione che condivideva con i genitori. Secondo le prime testimonianze rese dai colleghi dell’idraulico ventitreenne di Mirto Crosia, sul cantiere in cui aveva lavorato nel corso della giornata non era sorto alcun problema particolare. Il ragazzo non aveva dato nessun segnale che potesse far pensare che stesse meditando di compiere l’estremo gesto. Sul suicidio, come da protocollo, indagano i carabinieri della stazione di Rossano e Mirto. Ad oggi i militari, escludendo la presenza di terzi in casa al momento in cui è stato esploso il colpo, hanno individuato il movente in alcune vicende personali di Diaco. Un giovane lavoratore, onesto, senza precedenti penali, che ha deciso di premere il grilletto e farla finita. Il boato avrebbe rimbombato nel paese inducendo la fidanzata e la madre ad accorrere di fretta in casa. Al loro arrivo avrebbero trovato Agostino a terra riverso in una pozza di sangue. Allertato il 118 l’ambulanza ha iniziato la sua corsa prima verso l’ospedale di Rossano poi in direzione dell’Annunziata. Cento chilometri risultati fatali per il ragazzo che poco tempo dopo essere arrivato al Pronto Soccorso di Cosenza è deceduto lasciando la famiglia attonita. Il colpo, sparato all’altezza della tempia, non ha dato scampo al 23enne. I funerali del ragazzo dovrebbero tenersi, presumibilmente, nella giornata di domani.