Geltrude e Fausta sono le amiche della porta accanto e bisogna aiutarle. Bisogna scendere in campo e agitare la bandiera dell’amore e tirare in porta un calcio di solidarietà per ridare il sorriso a chi vive nel dolore, con dignità
COSENZA – E’ una città d’amore; il sud è una terra d’amore, piagata dal sacrificio, dal dolore, ma è una terra forte che si risolleva sempre e soprattutto si stringe attorno a chi ha bisogno. E noi oggi raccontiamo due storie: Gertrude, una ragazza di 15 anni che ha voglia di vivere ma il destino le ha riservato un’amara sorpresa: la “Spina Bifide”, una malattia della colonna vertebrale che la costringe a camminare aiutata da una sedia. E poi c’è Fausta esempio di carità, misericordia e amore, che ha vissuto per gli altri, ha donato tutto e oggi si ritrova a non poter bere neanche un bicchiere d’acqua per il troppo amore verso gli altri, verso centinaia di bambini, di donne sfruttate, di bisognosi. E’ giusto che oggi i cosentini si stringano attorno a queste due persone, due amiche della porta accanto.
A volte quando le sofferenze non ti toccano da vicino si vivono come in un film in tv: “Tanto non tocca a me, a me non potrà mai capitare”. Ma la vita è talmente beffarda che un giorno ti dà tutto e l’altro ti toglie tutto. Il nostro appello è di leggere le due storie di Gertrude e Fausta raccontate da Sergio Crocco e Ermanno Cribari e poi chi può e chi ha voglia di regalare una speranza di vita migliore, di mettere la mano in tasca e tirare fuori una somma di denaro piccola, non di più: una pizza in meno sulla tavola, due pacchetti di sigarette, due gratta e vinci non comprati, un film al cinema rimandato…e chissà quante altre piccole cose di cui potremmo fare a meno per rendere meno amara questa vita a due persone che amano la vita. Per Gertrude potete mettervi in contatto con Sergio Crocco, anche tramite profilo Facebook: per l’occasione ha messo in scena uno spettacolo “Seriamente Crocco”, ma pensiamo che chi vuole contribuire al di là dello spettacolo, può versare un contributo in associazione. Per Fausta abbiamo il numero di conto per effettuare il bonifico e chi vuole può contattare Ermanno Cribari che ha aperto un gruppo su Facebook “Aiutiamo Fausta, una donna che ha vissuto per gli altri scordandosi di sè”.
GERTRUDE, 15 ANNI E UNA VITA DA VIVERE
Sergio Crocco racconta della piccola Geltrude «E’ una ragazzina di 15 anni di Morogoro, nella Tanzania meridionale. E’ colpita da spina bifida, una malattia della colonna vertebrale particolarmente grave. Geltrude abita in un posto dove non c’è asfalto, e dunque cammina sulla terra rossa aiutata da una sedia. Questo le ha portato, come se non bastasse la spina bifida, un’infezione che le sta maciullando il piede. Non metto le foto in pubblico per rispetto, ma in privato posso mostrarle, avendo avuto l’autorizzazione da Geltrude e dalle suore dell’orfanotrofio che la ospita.
Il 23 Giugno ripartiamo in Tanzania e tra le altre attività abbiamo in proposito di portare Geltrude a Dar Es Salaam e ricostruirle il piede (per la spina bifida non abbiamo le possibilità). Servono per fare ciò circa 1000 euro che non abbiamo, viste le somme che stiamo spendendo per il Parco Piero Romeo 2.
Abbiamo dunque pensato di “recuperarli” tramite questo spettacolo. E’ una cosa seria (ogni tanto le faccio pure io). Il 20 Giugno all’Officina delle Arti 20 attori “veri” cosentini ci daranno una mano mettendo in scena 1 ora e mezza di mie opere meno note e meno ciote.
Sono solo 120 biglietti e prevedo che finiscano subito (oggi ne abbiamo già venduti una trentina).
Dateci una mano, anche oltre il biglietto comprato. Darete un aiuto ad una ragazzina dolcissima che chiede solo di potere camminare, seppure con un supporto.
Grazie di cuore a chi vorrà essere sensibile».
Sergio Crocco ha raccontato la storia di Gertrude e l’impegno della Terra di Piero ad aiutarla, ai microfoni di Rlb
ASCOLTA L’INTERVISTA
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Qualche giorno dopo Crocco scrive ancora:
«In 4 giorni abbiamo venduto 104 biglietti, che per uno spettacolo “serio” non sono pochi. Restano ancora 26 tagliandi disponibili, alla sede della Terra di Piero e all’Edicola Tuscolano di Piazza Kennedy.
Vista la richiesta e visto che manca quasi un mese all’evento, stiamo pensando di predisporre una seconda data.
Vi ricordo che la serata è a favore di un progetto specifico della Terra di Piero in Tanzania. Le cure mediche della piccola Geltrude, colpita dalla Spina Bifida e da una paurosa ulcera ad un piede che ne pregiudica terribilmente la qualità della vita».
FAUSTA IVALDA, LA SUA VITA DEDICATA AI BAMBINI, AI POVERI, A CHI AVEVA BISOGNO
Scrive Ermanno Cribari sulla pagina Facebook: «Fausta Ivaldi è una donna che ha sempre vissuto per amare. Lo ha fatto con determinazione, costanza e, soprattutto, sempre sorridendo.
Fausta ha lenito il dolore di migliaia di bambini in Italia, nella “sua” Africa e in altri continenti.
Fausta ha denunciato soprusi e recuperato donne sfruttate.
Fausta aiuta tutti i giorni – e lo fa da una vita – tutti coloro che manifestano un bisogno.
Lo fa in silenzio.
Fausta non ha mai dato importanza alle cose, innanzitutto alle sue. Se ha un euro in tasca è per i suoi poveri, per i suoi bambini, per i suoi amici.
Ha lasciato la sua Alessandria per vivere a Reggio, nella nostra Calabria, e qui opera fra i poveri e per i poveri.
Con la sua vecchia Twingo ogni giorno racimola qualcosa da dare agli altri e da sempre le sue parole di conforto hanno aiutato e aiutano, spesso salvano, tante esistenze, compresa la mia.
Ora Fausta non ha più nulla, neanche il necessario per se stessa. L’ho vista sabato scorso con un caro comune amico e, con il garbo che contraddistingue le Signore, si è scusata perchè poteva offrirci solo dell’acqua.
Potrei dire ancora tanto, ma mi basta avere sollecitato la sensibilita dei tanti calabresi che le vogliono bene, mi basta avere scritto le poche parole che ritengo sufficienti per smuovere le anime buone.
Dunque partiamo con questa gara di solidarietà e, sappiate, che Fausta si è detta contenta di questa mia iniziativa perchè le ho fatto comprendere che, da Cristiana quale ella è, ha il dovere di amare se stessa. Non v’è quindi, in questa iniziativa, nessun pericolo di offendere alcuno.
Anche 20 euro sono un contributo graditissimo.
Evitiamo di pubblicare i numeri del conto corrente per privacy e per evitare che qualcuno si impossessi del conto per una possibile truffa online. Potete rivolgervi ad Ermanno Cribari sul suo profilo o scrivere in redazione