Domani, alle ore 10.30, nello stesso posto in cui venne barbaramente assassinato; verrà posta una corona di fiori per rinnovare la memoria di Lucio Ferrami, vittima di mafia
COSENZA – Trentacinque anni fa fu ucciso dalla ‘ndrangheta: due killer gli sparano in macchina mentre era in compagnia della moglie. La donna si salvò perché il marito le fece da scudo con il suo corpo. L’uomo aveva denunciato poco tempo prima ai carabinieri di aver ricevuto la visita di alcune persone che gli avevano chiesto la tangente. La risposta dei malavitosi non si fece attendere. Lucio Ferrami pagò con la vita il suo atto di denuncia contro la mafia. Quell’atto oggi non viene dimenticato, domani la vittima di ‘ndrangheta Lucio Ferrami, sarà ricordata alla Calabria intera.
Alle ore 10. 30 in contrada Zacconi, bivio per S.Iorio – Acquappesa i familiari, l’associazione antiracket di Cosenza a lui intitolata ed il coordinamento delle associazioni antiracket calabresi, le forze dell’ordine, i cittadini, sul luogo in cui fu commesso l’omicidio; deporranno una corona di fiori e rinnoveranno la memoria dell’imprenditore Lucio Ferrami, vittima della ‘ndrangheta.
“A 35 anni di distanza dal barbaro omicidio di Lucio Ferrami nonostante la paura ancora persista, abbiamo la consapevolezza che è essere associazione e quindi non essere più soli, garantisce un percorso che dalla denuncia alle aule di tribunale porta i suoi frutti. Questa è la consapevolezza – sostiene Alessio Cassano, Presidente dell’associazione Antiracket di Cosenza – in questo momento in cui il clan Muto di Cetraro è stato sgominato grazie alle operazioni di polizia e di denuncia” .
“Ricordare Lucio Ferrami è ricordare la parte migliore della Calabria, di quella Calabria che non si rassegna e che non si è mai voluta rassegnare alla prevaricazione della ndrangheta. – Dice Maria Teresa Morano, Coordinatrice delle associazioni antiracket Calabresi – Tutti noi calabresi abbiamo un debito di riconoscenza nei suoi confronti. Lucio Ferrami ha combattuto da solo ed è morto da solo, e per troppo tempo è stato dimenticato. La Calabria ha il dovere, abbiamo il dovere per oggi e per il futuro di ricordare i nostri figli migliori”.