Angelo, 200mila firme per una condanna esemplare. Caruso: “legame tra crudeltà e pericolosità sociale”

Angelo non è ‘solo un cane’, e anche se qualcuno si è permesso di definire questa vicenda come una ‘bravata per ridere’, la Calabria e l’Italia intera, tutti quelli che hanno visto il terrificante video di quasi 3 minuti di crudeltà, ma anche chi ha deciso di non visionarlo, chiedono per i 4 responsabili una condanna esemplare.

 

COSENZA – Attraverso una petizione lanciata su change.org infatti si richiede un “procedimento penale nei confronti degli assassini del cane Angelo” anche perché, certamente al momento sono in corso le indagini preliminari ma è anche vero che la prospettiva che quelle ‘persone’ la passino liscia è concreta. Invece l’Italia chiede che la legge per la tutela degli animali venga rispettata e che i responsabili vengano puniti in maniera esemplare come prevede la legge. La petizione lanciata dalla signora Eugenia Barvas ha raccolto quasi 200mila sostenitori.

Ecco il testo della Petizione (Per firmarla Clicca QUI)

“Spettabili Procuratore della Repubblica, Enpa, Lega nazionale della difesa del cane, Sindaco Michele Guardia, desideriamo esprimere tutta la nostra protesta e la nostra riprovazione per il gravissimo episodio accaduto a Sangineto (Cs). Come voi sicuramente sarete a conoscenza, settimane fa, quattro balordi si sono scagliati contro un povero cane randagio con inaudita violenza per poi postare sul social network Facebook il video che hanno girato. Dal video si vede il cane con lo sguardo indifeso, inizialmente scodinzolante ignaro di cosa sarebbe accaduto, e dopo le prime bastonate subito impaurito. E’ trattenuto con una corda da uno dei balordi. Il cane è disteso su una strada sterrata, tramortito. Prova ad alzare la testa ma non ci riesce. Qualcuno, in sottofondo, parla e ride. Poi c’è un cambio di campo. Il cane è impiccato al tronco di un albero. Uno dei balordi chiede in dialetto se è morto. La risposta è aberrante: “Ancora muove gli occhi e la bocca”. Con una mazza il povero cane viene colpito ripetutamente fino a rimanere tramortito e penzoloni all’albero. Nel video durante l’ultima bastonata si sente la fratturazione del cranio”.

Questa atrocità commessa da quattro ragazzi – prosegue il testo della petizione – costituisce reato ai sensi dell’articolo 544-ter del codice penale (Maltrattamento di animali) che punisce con la reclusione chiunque per crudeltà cagiona una lesione ad un animale o lo sottopone a sevizie, nonché reato di cui all’articolo 544-bis del codice penale che punisce con la reclusione chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale. Si fa presente, inoltre, che questo sadismo nei confronti di un povero animale è un comportamento deviante generalmente e scientificamente considerato precursore ed indicatore di forme di pericolosità sociale e violenza interpersonale, devianza e crimine. Per quanto sopra, e considerato che la violenza su animali è un atto su una vittima indifesa che non ha voce né può chiedere aiuto“. Pertanto attraverso la petizione si chiede alle parti di costituirsi parti offese nel procedimento penale a carico di chi ha torturato e ucciso il cane: “È nostro compito, essere la voce dei senza voce e cercare giustizia per le loro sofferenze. Sono state raccolte firme da tutt’ Italia, affichè venga applicata una pena esemplare”.

Il legame tra crudeltà verso gli animali e pericolosità socialequattro-sangineto-angelo

Il maltrattamento sugli animali è un fenomeno ‘spia’ di pericolosità sociale e comportamenti criminali. A provarlo è anche uno studio condotto dal Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali del Corpo forestale dello Stato e dall’associazione Link-Italia effettuato nelle carceri italiane. Su un campione di 537 detenuti, è emerso che ben l’87% da minorenne o da ragazzo ha maltrattato, ucciso o assistito a maltrattamenti e uccisioni di animali. Il 64% dei detenuti ha maltrattato animali da adulto e tra questi il 48% aveva già maltrattato animali da minorenne.

Uno studio scientifico dunque, dimostra la stretta correlazione esistente tra maltrattamento e uccisione di animali, violenze interpersonali e lo sviluppo di ogni altro comportamento antisociale criminale. Assassini, stalker, partner violenti, esponenti della malavita organizzata e delle gang malavitose hanno spesso in comune un comportamento violento verso gli animali. E a confermare questo legame è anche l’OMS, l’Organizzazione mondiale della Sanità.

Un aspetto molto importante di questa vicenda, legata al povero Angelo, perchè mette in evidenza la correlazione tra  violenza sugli animali e comportamenti violenti. Il criminologo Sergio Caruso ne ha parlato ai microfoni di Rlb Radioattiva

ASCOLTA L’INTERVISTA

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La violenza sugli animali ci racconta molto di ‘certi umani’

Gli studi dei paesi anglosassoni hanno prodotto una letteratura scientifica molto vasta dalla quale è evidente che “la crudeltà sugli animali non deve essere interpretata come fenomeno isolato, ma anello integrante della violenza interpersonale”. Contrastando la crudeltà sugli animali significa avere accesso ad uno strumento di prevenzione del crimine, specialmente riguardo le violenze su donne e minori, soggetti ‘deboli’ e indifesi (come gli animali). L’Italia fa capo alle linee guida dell’OMS per le modalità operative dei propri professionisti in ambito psicosociale, socio-educativo e sanitario.

LEGGI ANCHE: (VIDEO) A Sangineto tra omertà e minacce: le Iene raccontano l’atroce morte del cane Angelo

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