Ragazzina molestata a Cosenza, forze dell’ordine smentiscono. La madre racconta la verità

Dopo il tam tam sui social network relativo alla segnalazione di una ragazzina che sarebbe stata molestata da un uomo alla stazione degli autobus di Cosenza, come redazione abbiamo contattato la Questura di Cosenza ed i Carabinieri che però hanno smentito la vicenda. Forse un tentativo di evitare allarmismi, ma il fatto è realmente accaduto ed abbiamo parlato con la madre della giovane.

COSENZA – Nessun furto dello zainetto che è stato ritrovato sì, ma non dai carabinieri. La notizia della quindicenne avvicinata da un uomo sulla sessantina tra le pensiline dell’autostazione di Cosenza e strattonata è accaduto davvero nonostante le forze dell’ordine non abbiano voluto fornire delucidazioni sul caso. La madre della giovane però, subito dopo i fatti si è recata personalmente insieme alla figlia, ancora sotto choc alla caserma dei Carabinieri di via Popilia ed ha denunciato l’accaduto. La ragazzina inoltre avrebbe riconosciuto il suo aggressore, già noto alle forze dell’ordine, attraverso alcune foto segnaletiche.

La madre ci racconta come sono andati i fatti: “Mia figlia si trovava lunedì mattina nei pressi del supermercato di fronte all’autostazione quando una sua compagna le ha mandato un messaggio, chiedendole di aspettarla perchè stava per arrivare con l’autobus e sarebbero andate insieme a scuola. La giovane, ha così attraversato e atteso tra le pensiline numero 2 e 3, quando ad un tratto da dietro un autobus in sosta è sbucato quell’uomo“.

La giovane l’ha descritto alto, con i capelli bianchi, con un neo sulla guancia destra e un pò robusto che l’ha trascinata dicendolevieni con me, ti faccio vedere una cosa, vieni con me…” fino alle scale nei pressi della salita che porta alla clinica Sacro Cuore. Alla scena avrebbero assistito anche due ragazzi di colore, venditori ambulanti, che però non avrebbero mosso un dito per aiutarla. La ragazzina che soffre anche di stati d’ansia e crisi di panico, sotto choc  per quello che le stava accadendo, all’inizio ha alzato la voce, ma poi dalla paura non è riuscita a dire più nulla fino a quando si è divincolata allontanando l’uomo e scappando. Solo dopo ha inviato un messaggio alla sorella, gemella, che era già a scuola chiedendo “aiuto”.

Proprio la sorella inoltre, avrebbe detto all’insegnante della prima ora, di essere preoccupata non vedendola entrare in classe dato che nel frattempo l’amica era arrivata. Ma la docente avrebbe anche tentato di impedire alla ragazza di utilizzare il cellulare perchè vietato a scuola e di chiamare la sorella, per la quale era molto preoccupata. Quando invece, opponendosi al divieto dell’insegnante ha acceso il cellulare ha trovato i messaggi con le richieste di aiuto. Per questo motivo la madre ha denunciato anche l’istituto scolastico che le due figlie frequentano. Visti i messaggi comunque, immediatamente sono state avvisate le forze dell’ordine che si sono recate sul posto. “Non so perché i carabinieri abbiano detto che si è trattato solo di un furto, forse per non creare allarmismo, ma io sono stata in caserma con mia figlia una giornata intera ed ho sporto denuncia“.

Tornando al furto dello zainetto infatti, la madre della ragazzina molestata ha voluto sottolineare che sarebbe stato un amico di un loro parente ad avvisare, attraverso un messaggio, del ritrovamento dello stesso, tra due auto alla fine di via Guido D’Orso, e che lo stesso sarebbe andato personalmente a riprenderlo, informando successivamente i carabinieri del ritrovamento. Dentro c’era tutto, anche un borsellino con i soldi che la ragazza aveva ricevuto qualche giorno prima per il suo compleanno. Pertanto non si è trattato di un tentativo di un semplice furto. La giovane è rimasta molto provata da questo episodio. L’ipotesi è che probabilmente le forze dell’ordine, visto anche il fatto che quest’uomo è una loro vecchia conoscenza e che l’avrebbero presto rintracciato e assicurato alla giustizia, non hanno voluto fornire dettagli sull’episodio, che però è realmente accaduto ed ha fatto bene la madre a renderlo noto, non per generare allarmismo ma per mettere in guardia e invitare mamme e ragazzine a tenere sempre gli occhi aperti.

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