Il capogruppo di Forza Cosenza: mi avevano invitato all’incontro con Gasparri, non sono andato per problemi di lavoro
COSENZA – “Non sono andato all’incontro di sabato mattina perché avevo smontato alle 8, quindi non ce l’avrei fatta fisicamente”. Francesco Spadafora, capogruppo di Forza Cosenza e consigliere più votato nelle Amministrative di giugno, chiede una parziale rettifica per la parte che lo riguarda dell’articolo pubblicato ieri sera sui retroscena di Forza Italia.
“È vero che sabato ero assente”, spiega Spadafora, che, ricordiamo, è un poliziotto e, come tale, è sottoposto a ritmi piuttosto pesanti e a orari scomodi, “ma ho avuto il turno di notte e sono rientrato a casa abbondantemente dopo l’alba”. Perciò, specifica, “sfido chiunque ad alzarsi dopo quattro ore per arrivare a un convegno dopo una nottata in auto”.
Il consigliere azzurro, molto amato nella sua Donnici e stimato in città, si chiama fuori da eventuali polemiche interne a Fi: “Io non polemizzo”, spiega, “e ho espresso per tempo le critiche che ritenevo doverose”. Certo, “Forza Italia è un partito moderno, dove la dialettica, il diritto di critica e, persino, la polemica sono ammesse: non tutti la pensiamo allo stesso modo su tutto e, visto che non viviamo in una dittatura, è doveroso esprimerci in maniera franca”.
Ma ciò non coinvolge la vita politica del partito: “Ce l’avessi fatta, sarei andato lì per l’affetto personale e per la stima politica che provo verso Luigi De Rose, a cui auguro buona fortuna e do un abbraccio per l’impegnativa candidatura che lo attende” (De Rose, ricordiamo, ha ricevuto sabato l’endorsment da Roberto Occhiuto per la sua candidatura alle Regionali). Morale della favola: se in Forza Italia si litiga, Spadafora evita le polemiche: “Il mio mandato non è politico, ma civico: devo vigilare sul benessere e sulla sicurezza dei miei concittadini, perché questo mi è stato chiesto”. E la politica? “Aspettiamo, poi si vedrà: viene prima il bene di Cosenza”.
