Documenti falsi per chiudere il Tribunale di Rossano: cause rinviate al 2019 ed utenti costretti a percorrere 200 chilometri

L’accorpamento con il Tribunale di Castrovillari sarebbe avvenuto usando documenti falsificati e relazioni alterate nei contenuti. All’orizzonte il progetto di ampliamento del nuovo Palazzo di Giustizia del Pollino.

 

ROSSANO– E’ ancora accesa e viva la questione della chiusura del Tribunale di Rossano. Il Gruppo Azione Verità esprime ferma indignazione per i contenuti espressi dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando all’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Enrico Buemi sul futuro dell’ex tribunale ionico. “Dal tenore della risposta – scrivono gli attivisti in una nota – si evince, senza interpretazione alcuna, come l’ex Tribunale sia da ritenere irrimediabilmente chiuso. È sconcertante l’atteggiamento del Guardasigilli che si ostina a negare un’attenta azione ispettiva circa le ragioni che sottendono la chiusura del tribunale di Rossano. Nulla dice sulle gravi ipotesi di “carte false” e sulle presunte alterazioni di relazioni tendenti a giustificare l’accorpamento al tribunale di Castrovillari, la cui unica motivazione sembra muoversi sul dato della realizzazione di un nuovo presidio, pensato e dimensionato però per un’utenza pari all’ex tribunale di Castrovillari (circa 20 comuni) e non certo per ospitarne oltre 50 come succede oggi.

 

Nonostante tutto, il Ministro della Giustizia Orlando sottolinea come la commissione di monitoraggio abbia rilevato “l’assenza di criticità logistico organizzative” nella fase post/accorpamento negando al contempo i gravi reali disagi cui è sottoposta tutta l’utenza proveniente dallo Jonio. Come si può affermare che non vi siano criticità logistiche in assenza di un sistema viario efficiente e di una mobilità pubblica praticamente assente? Immaginiamo un cittadino di Scala Coeli (distanza 115 chilometri – tempo di percorrenza stimato 2 ore e 30 minuti), che deve recarsi per una testimonianza a Castrovillari con i mezzi pubblici. Allo stato esistono solo due corse all’alba e altrettante nel pomeriggio, garantite da un’azienda di autolinee privata (in assenza di mobilità pubblica). Per quel cittadino una semplice testimonianza significa alzarsi alle 5 del mattino e rientrare a casa almeno alle 20, con il rischio che l’udienza venga rinviata come spesso accade. Al momento si contano numerose sanzioni amministrative nei confronti dei testi che non si presentano perché impossibilitati (sprovvisti di possibilità economiche e mezzi propri). Altro che efficienza.

 

Si parla poi di mancanza di criticità organizzative: ma né il Ministro né la Commissione tanto meno il Presidente del Tribunale accennano alle udienze relative ad attività ordinaria, di lavoro e previdenza, alcune delle quali sono state rinviate addirittura al 2019. Sul punto si rinvengono esposti nei confronti di alcuni magistrati verso i quali il Consiglio Superiore della Magistratura ha aperto procedimenti disciplinari per lungaggini processuali e denegata giustizia. Il Presidente del Tribunale di Castrovillari avrebbe deciso inoltre “di non avvalersi dell’autorizzazione all’utilizzo dei locali del soppresso Tribunale di Rossano, avendo a disposizione spazi più che adeguati all’accorpamento presso il nuovo palazzo di Giustizia di Castrovillari”. Sul punto si omettono le varie prese di posizione di alcuni giudici che per protesta si sono astenuti dal celebrare udienze a causa dell’incapienza delle aule ritenute, per l’appunto, inadeguate. Inoltre a rafforzare tali tesi la presenza di verbali ispettivi dell’Asp che hanno accertato l’inidoneità, l’inadeguatezza e l’insalubrità degli attuali locali Unep del vecchio tribunale di Castrovillari. Omissioni su omissioni, dunque, perché a tutti i costi bisogna dimostrare che l’accorpamento del tribunale di Rossano a Castrovillari risponde a un incremento di efficienza del sistema giudiziario, al miglioramento dei tempi o di risparmio di spesa, di produttività.

 

Niente di più falso. Al contrario i costi stimati di sperpero di denaro pubblico e privato nelle spese di trasporto complessive annue (avvocati, forze dell’ordine, detenuti, cittadini per certificati, consulenti, operatori giudiziari, cancellieri, testimoni, etc) si aggirano attorno ai 6 milioni 760mila euro. Riguardo i principi di produttività, la relazione ministeriale “Strasburgo 2″ redatta dal Capo di Dipartimento dell’amministrazione giudiziaria (11/08/2015) Mario Barbuto pone il tribunale di Castrovillari al terz’ultimo posto della classifica, a tal punto da supporre finanche la chiusura. Il Gav non si riconosce in uno Stato che non dà risposte circa i fatti su esposti; ritiene responsabile morale per la perdita di posti di lavoro il Capo dello Stato, il Csm, il Governo, il Parlamento, la magistratura, poiché a vario titolo non hanno inteso fare chiarezza sui retroscena oscuri che hanno determinato la chiusura del Palazzo di Giustizia nel 2012. Lo spirito della norma d’altronde prevedeva l’accorpamento dei cosiddetti “tribunali minori” nelle sedi giudiziarie capoluogo di provincia. Castrovillari non solo non è capoluogo di provincia ma risultava più piccolo dell’ex tribunale di Rossano e meglio collegato al tribunale di Cosenza. Idem Paola a Cosenza e Lamezia a Catanzaro. Perché chiudere Rossano? Quali manovre occulte si sono attivate? I cittadini sanno cosa è accaduto, solo lo Stato fa finta di non vedere né sentire”.

IL GAV

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