Per raggiungere l’istituto più vicino dovrebbero percorrere ogni giorno 120 chilometri di strade impervie sostenendo costi esorbitanti.
ROCCAFORTE DEL GRECO (RC) – La scure dei tagli imposti all’istruzione si abbatte su un piccolo Comune nel cuore dell’Aspromonte. Roccaforte del Greco, a quasi mille metri d’altitudine, conta 492 abitanti tra cui una ventina di bambini. Gli asili sono già stati chiusi ed ora dal prossimo primo settembre anche i cancelli delle scuole elementari non saranno più riaperti. Il Comune più alto della provincia di Reggio Calabria, arroccato tra irti monti ha una viabilità estremamente critica. In pieno inverno le strade diventano impraticabili, spesso soggette a frane sono un groviglio di tornanti privi di ogni tipo di manutenzione. Le stesse strade dovrebbero essere percorse dai genitori per 120 chilometri per accompagnare i propri figli a scuola. Un enorme dispendio economico che non tutti potranno sostenere. Alcuni di loro infatti hanno già affermato a malincuore che non potranno iscrivere più i figli a scuola. Non hanno i soldi necessari a garantire loro il trasporto e il Comune, reduce da quattro anni e mezzo di commissariamento dopo essere stato ripetutamente sciolto per contiguità con la criminalità organizzata, non ha il denaro per erogare sussidi in favore del diritto allo studio. Il sindaco Domenico Penna, consapevole delle difficoltà delle famiglie che se andrà bene dovranno far viaggiare i bambini in bus tre ore al giorno su strade pericolosissime è amareggiato.
Domenico Penna non accetta che i bimbi del suo Comune debbano essere trasferiti a Melito Porto Salvo. “Avevamo delle pluriclassi una per la scuola primaria e una per la secondaria. La scuola per l’infanzia – spiega il primo cittadino di Roccaforte del Greco – l’abbiamo persa quattro anni fa quando c’era il commissario prefettizio alla guida del Comune. L’asilo più vicino è ora a ventidue chilometri di distanza. Le medie l’anno prossimo saranno garantite, le scuole elementari invece verranno chiuse. Ci è stato comunicato che il plesso di Roccaforte per ragioni numeriche, stando alla normativa, dal primo settembre dovrà estinguersi perché vi sono solo sei bimbi iscritti. Gli scolari saranno trasferiti a circa trenta chilometri dal paese e dovranno impiegare almeno un’ora per arrivare a scuola. Se fossero almeno otto il ministero garantirebbe il servizio. E’ una cosa assurda. Soprattutto perché ci troviamo di fronte a genitori in buona parte disoccupati con gravi problemi economici. Alcuni di loro mi hanno già detto che non potranno più mandare i figli a scuola perché non hanno i soldi della benzina per accompagnarli.
In più d’inverno con il gelo già noi come Comune abbiamo difficoltà a garantire i servizi essenziali per la viabilità che non garantisce ad oggi neanche il trasporto pubblico. Abbiamo pochissimi bus che arrivano qui e le corse non sono mai assicurate né si conciliano con l’orario scolastico. Anche se come Comune volessimo pagare noi il servizio, per legge, siamo costretti a far pagare alle famiglie almeno il 36% dei costi sostenuti. In più i bambini sarebbero costretti ad alzarsi alle sei di mattina per arrivare a scuola in orario. Lo Stato chiede loro spirito di sacrificio mentre ignora i loro bisogni primari. Anche il Garante dell’Infanzia e l’associazione dei sindaci del territorio sono intervenuti pubblicamente per chiedere che la situazione venga risolta. Il 18 maggio abbiamo inoltrato una missiva in cui come amministrazione manifestiamo il malcontento per questa scelta scellerata. Non ci ha mai risposto nessuno: dal Ministero alla Prefettura passando per la Regione. Ci ignorano. Eppure i risultati nefasti di questa scelta li abbiamo visti con l’asilo dove i genitori hanno poi rinunciato ad iscrivere i propri figli autorganizzandosi per la gestione in autonomia dei bambini.
Alcune famiglie continuano a farmi presente che non sono in condizioni né di trasferirsi in un altro paese né di sostenere i soldi necessari per il trasporto a scuola dei figli. Si rischia che qualcuno come ha già detto che farà non li iscriva con tutte le conseguenze che ciò comporta. E’ un fatto triste e grave“. Intanto il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, ha chiesto chiarimenti in merito al Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. “Il Garante – si legge in un comunicato – ha evidenziato al titolare del Dicastero le difficoltà dei piccolini ad affrontare trenta chilometri per raggiungere le scuole più vicine situate a Melito Porto Salvo, per via di una strada impervia, quasi sempre ghiacciata nel periodo invernale e obiettivamente lunga per immaginare come i bambini arrivino già stressati nelle aule. A cio’ si aggiunga la difficile condizione socio-economica delle famiglie coinvolte. Situazioni che non si possono non tenere in debita considerazione e davvero insormontabili. Marziale – continua la nota – appellandosi all’articolo 8 del D.P.R. del 20 marzo 2009, ha chiesto al Ministro che venga riconosciuta alla scuola di Roccaforte del Greco la possibilita’ del mantenimento della scuola con numero di alunni inferiore a quello minimo stabilito”.