L’uomo in un raptus di follia avrebbe sparato all’impazzata contro i familiari all’interno del parcheggio di un supermercato.
REGGIO CALABRIA – Si è suicidato nel carcere reggino di Arghillà Giuseppe Panuccio di 53 anni. L’uomo che in carcere si era iscritto alla facoltà di Giurisprudenza, il 30 marzo del 2008, nel parcheggio di un supermercato a Reggio, sparò ed uccise il fratello, la cognata e ferì la loro figlia di 4 anni, che morì due giorni dopo in ospedale. Giuseppe Panuccio, che da tempo era in contrasto con il fratello Guido per via dell’eredità del padre, aveva incontrato casualmente il congiunto nel parcheggio del supermercato e dopo l’ennesima lite aveva preso un fucile che teneva in auto sparando prima al fratello, poi alla cognata Teresa Rechichi ed infine alla loro figlia Gaia, colpendola nonostante l’estremo tentativo della madre di farle da scudo. L’uomo si era poi allontanato costituendosi poco dopo alla polizia. Condannato all’ergastolo Panuccio, che era da tempo ristretto in isolamento, aveva tentato il suicidio già tre anni fa. Alle 22.30 di Giovedì sera gli agenti della penitenziaria pare abbiano ritrovato il suo corpo privo di vita nella cella appeso ad un cappio. Panuccio prima di abbandonarsi all’estremo gesto avrebbe lasciato degli scritti cui contenuto è al vaglio degli inquirenti. Sul caso infatti è stato aperto un fascicolo e la salma del 53enne è stata sequestrata per l’esame autoptico per chiarire alcuni aspetti anomali della vicenda.