Per il ponte sullo Stretto “noi siamo pronti, noi ci siamo”. Lo ha affermato il premier, Matteo Renzi, intervenendo a Milano alla celebrazione dei 110 anni del Gruppo Salini.
MILANO – Matteo Renzi torna ancora una volta a ‘vantarsi‘ della valenza strategica delle ‘grandi opere’ che non sono poi così ‘ultimate’ come crede. Prima tra tutti c’è l’autostrada Salerno Reggio Calabria, che in alcuni tratti non è affatto moderna, tanto meno sicura e competitiva. Ma il Premier ancora una volta mette avanti la ‘fatidica’ data del 22 dicembre sottolineando che “sarà percorribile senza alcun cantiere”. Lo ha ribadito ai 110 anni della Salini Impregilo, a Milano. “La mia è una sfida in positivo – ha aggiunto – Rispetto chi dice che l’Italia è finita, ma penso che il compito di chi fa politica sia di indicare una direzione”. Ma forse il Presidente del Consiglio non ha mai percorso tratti come quello tra Cosenza e Altilia, o quello del Vibonese.
Renzi è poi tornato anche sul progetto del Ponte sullo Stretto: “Bisogna completare il collegamento tra Napoli e Palermo – ha detto – un’operazione che porti 100 mila posti di lavoro e serva a togliere la Calabria dall’isolamento e avere la Sicilia più vicina. In questo vi sfido – ha aggiunto rivolgendosi a Pietro Salini, patron del Gruppo – se siete in condizione di portare le carte e di sbloccare quello che è fermo da 10 anni noi siamo pronti, noi ci siamo”. “Quello che chiedo a voi è che, finita la parte delle riforme, si possa tornare a progettare il futuro”, ha aggiunto Renzi. “Bisogna sbloccare i cantieri e serve la banda larga perché la rete di domani non sarà una diga in Italia né l’autostrada del Sole, ma la banda larga, la gigabyte society, la velocità”.