Ragazza ferita a colpi di fucile dal fratello: “L’ha fatto perchè ero troppo libera”

La giovane non avrebbe rivelato il nome del congiunto che tentò di gambizzarla.
NICOTERA (VV) – Sarebbe stato il fratello a ferire venerdì sera a colpi di fucile, a Nicotera, Marisa Putortì, di 21 anni nel bar in cui lavorava. Il ferimento é avvenuto davanti al bar in cui lavorava la giovane, che studiava anche all’Istituto Tecnico di Vibo Valentia. Demetrio Putortì, di 25 anni – già destinatario dell’ammonimento dell’avviso orale, da parte delle autorità di pubblica sicurezza, per la sua condotta – é stato fermato dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia. Il giovane non ha fatto alcuna ammissione, ma a suo carico i militari, secondo quanto si é appreso, hanno raccolto elementi che lo inchioderebbero in modo abbastanza netto alle sue responsabilità. I contrasti tra Demetrio Putortì e la sorella, secondo quanto si é appreso, sarebbero legati alla vita privata della ragazza, che aveva da tempo una relazione con un venticinquenne dal quale aveva avuto anche un bambino che oggi ha cinque anni. Il tutto si potrebbe collegare alla tendenza di Demetrio Putortì, già gravato da diversi precedenti penali, ad ergersi a paladino della moralità della sorella dopo la morte del padre deceduto sei anni fa.

 

Da qui la contrarietà del giovane alla presunta intenzione da parte della ragazza di interrompere la relazione con l’uomo da cui aveva avuto un figlio. Un atteggiamento che aveva fortemente acuito i contrasti tra Demetrio Putortì e la sorella. Al punto che il giovane avrebbe deciso di lanciare un pesante “messaggio” alla sorella, che di fatto non gli obbediva come lui avrebbe preteso, “punendola” con i colpi di fucile che le avrebbe sparato mentre era seduta al tavolo del bar in cui lavorava. L’episodio aveva fortemente turbato l’atmosfera di serenità che si respirava a Nicotera, che proprio ad agosto, invasa da migliaia di turisti, vive il suo momento migliore. L’atmosfera di festa e di spensieratezza che stava vivendo il centro del Vibonese era stata spezzata improvvisamente dall’eco dei colpi di fucile sparati da un’auto di passaggio ed a bordo della quale, secondo quanto é emerso adesso dalle indagini dei carabinieri, ci sarebbe stato Demetrio Putortì.

 

marisa nicotera

 

A terra, ferita alle gambe, era rimasta Marisa Putortì, obiettivo non casuale di chi ha sparato. Uno dei colpi le aveva quasi reciso l’arteria femorale e la giovane aveva perso molto sangue. Tra le persone che le avevano prestato soccorso un infermiere ed un laureando in medicina, che erano riusciti a tamponare in qualche modo la copiosa emorragia. Le condizioni della ragazza, per fortuna, da subito, non erano apparse gravi, anche se Marisa Putortì ha rischiato di morire soprattutto per l’abbondante perdita di sangue che ha subito. Un ulteriore merito dei carabinieri é stato quello di essere giunti alla soluzione del giallo malgrado l’assoluta mancanza di collaborazione da parte delle persone che si trovavano davanti al bar nel momento in cui la giovane é stata ferita e la reticenza ad offrire informazioni espressa dai familiari.

 

Sul perchè non abbia rivelato il nome del fratello agli inquirenti la ragazza, attraverso la stampa, ha affermato: “Sapevo che prima o poi ci sarebbero arrivati. Gli voglio bene, è sempre mio fratello, ma non so se mi sento di perdonarlo. forse più in là. Era con me mente sull’ambulanza che mi trasportava in ospedale sentivo i medici dire ‘se il proiettile le ha preso la femorale non arriva nemmeno in ospedale’. Mi ha puntato addosso il fucile e ha sparato. Sono caduta e ho chiuso gli occhi per il dolore. Mi auguro che paghi per quello che ha fatto. Una cosa è sicura: quando lui uscirà di prigione io me ne andrò da Nicotera. Sembrava un diavolo. Era ormai da anni che non andavamo d’accordo – spiega Marisa – . Neanche ci salutavamo più. A lui dava fastidio ogni cosa che facevo. Se mi truccavo o andavo in giro con la minigonna, se fumavo o mi fermavo in paese a parlare con uomini più grandi. Chissà cosa gli raccontavano di me i suoi amici. Lui è uno schizofrenico. Non lo odio però, provo solo indifferenza. Non ho vissuto l’adolescenza perché il destino e l’amore hanno voluto che diventassi improvvisamente grande. Non ho finito gli studi tecnici, e mi sono pentita. Ora però che grande sono diventata veramente, voglio vivere come vivono le mie coetanee. Lavorare, andare a ballare, avere un sacco di amici, ma anche uscire con il mio Carmelo ed essere fiera di lui. Tutto questo volevo fare. Voglio farlo, senza essere controllata”.

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