COSENZA – Un vero e proprio trauma, un’ossessione per un bimbo di nove anni che ora, non vuole più mangiare.
Il fatto increscioso è accaduto l’estate scorsa, ma è stato sollevato nel novembre scorso e solo ora la vicenda è stata portata alla luce, a seguito dell’esito delle analisi fatte dall’Asp e alle varie segnalazioni. Ad indagare su questo ritrovamento è la Procura di Cosenza, a seguito di una denuncia presentata dai legali della famiglia ucraina, Barbara Magnelli e Barbara De Cesare. Ma andiamo con ordine. Un bambino di origine ucraina ma da tempo residente in Calabria, andava matto per una tipologia di carne di pollo in scatola, quella confezionata in gelatina, di una nota marca italiana. Un giorno però, all’ora di pranzo, aprendo la confezione, si è accorto della presenza di un piccolo teschio al suo interno. Immediatamente i genitori hanno raccolto tutto ed hanno portato all’Asp il contenuto della scatoletta per accertare cosa ci fosse all’interno. Dalle analisi il contenuto era chiaro: “un teschio di topo”. La scatoletta era stata acquistata dai genitori in un supermercato poco tempo prima e così sono scattate le segnalazioni non solo per ritirare la partita di merce dall’esercizio commerciale, ma anche per richiamare la nota azienda alla ‘falla’ nel sistema di controllo di qualità del prodotto. Da qui dunque sono scattate le indagini dirette dal procuratore Granieri il cui esito dovrebbe essere reso noto, con eventuali indagati, tra qualche mese. Il fatto più grave di tutta questa vicenda però, è stata la conseguenza psicologica determinata. Il bambino infatti, da quel giorno ha mostrato rifiuto nel mangiare. I genitori hanno raccontato che il piccolo rifiuta qualsiasi cibo, è diffidente su ogni alimento, ed ha sviluppato una psicosi che lo porta a voler analizzare centimetro per centimetro tutto quello che deve mangiare.