COSENZA – Cinque richieste di condanna e due assoluzioni per la frana killer che il 25 gennaio del 2010 si verificò sull’A3 all’altezza di Altilia.
In quel momento esatto, intorno alle 21 di quella maledetta domenica in cui il fango scese investendo l’autostrada, stava transitando un pulmino con a bordo una squadra di calcetto aziendale e causando la morte di due catanzaresi Danilo Orlando di 27 anni e Nicolino Pariano di 59 e il ferimento di altre 5 persone. Le sette persone, dipendenti di una società di impianti elettrici si trovavano a bordo del furgone, e stavano rientrando da Terni dove avevano disputato una partita nell’ambito di un torneo nazionale. Paliano era il presidente della squadra, mentre Danilo Orlando un giocatore. Ieri nel corso della requisitoria il pm Antonio Bruno Tridico della Procura di Cosenza, ha chiesto la condanna a 5 anni per omicidio colposo plurimo, disastro e frana colposa nei confronti di tecnici e funzionari dell’Anas, in particolare per Bernardino Cipolloni, di Roma, direttore dei lavori; Giuseppe Cavaliere di Lamezia Terme; Nicola Megale di Maratea; Angelo Gemelli di Laurignano, responsabile del Centro Manutenzione Anas di Cosenza e di Josè Librandi di Rossano, capo reparto del posto di manutenzione Anas. Sollecitata infine l’assoluzione per Luigi Oliva di Napoli, già ingegnere capo dell’Anas e per Eugenio Bevacqua, addetto all’ufficio tecnico del Comune di Altilia. Il processo riprenderà il prossimo 29 settembre.