COSENZA – Le sue minacce di morte risultavano credibili soprattutto alla luce di quel duplice omicidio compiuto anni fa.
Nel pomeriggio di ieri, i carabinieri del comando di Cosenza hanno tratto in arresto Antonio D’Elia 63enne cosentino noto alle cronache per aver trucidato a colpi di pistola l’imbianchino Michele Erra e sua moglie, all’epoca in stato di gravidanza, Gelsomina Conforti. Da circa sei anni l’uomo, che per quell’efferato delitto avvenuto nel 1980 scontò la sua pena con una dura detenzione, non si dava pace per quella relazione finita in malo modo. La sua compagna non voleva più sapere nulla di lui già dal 2006, ma D’Elia a tutt’oggi non se ne capacita. Con telelefonate ed appostamenti per anni tampina la sua ex insultandola ed umiliandola. In alcuni casi la minaccia di morte picchiandola. In altri arriva sino a tentare di ucciderla investendola con l’auto. La cinquantunenne sporge così denuncia, per la quarta volta, accusandolo di stalking. Dopo circa due mesi ieri sono scattate le manette per D’Elia per il reato di atti persecutori aggravati nei confronti della donna. Il sessantatrenne è stato posto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, ma non è detto che la sua rabbia nei confronti dell’ex sia stata sopita.