TRENTO – Alla fine non ce l’ha fatta Daniza, l’orsa che lo scorso mese di agosto per difendere i suoi piccoli aveva aggredito un cercatore di funghi di 38 anni.
Purtroppo non è sopravvissuta alla narcosi effettuata per catturarla. A comunicare la triste notizia è stata la Provincia di Trento. Lei, l’orsa che ha diviso l’Italia e che nel giorno di Ferragosto aveva ferito un uomo nei boschi del Trentino per difendere i propri cuccioli. La sua cattura infatti, disposta tramite un’ordinanza, aveva suscitato diverse polemiche. E ora per chiarire la cause della morte di Daniza è stata disposta l’autopsia.”Dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi – spiega la Provincia di Trento -. L’intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l’orsa, che tuttavia non è sopravvissuta”. Liberato uno dei due cuccioli – L’operazione non ha riguardato solo l’orsa. “E’ stato possibile catturare con la medesima modalità, per poi prontamente liberarlo, anche uno dei due cuccioli, che è stato dotato di marca auricolare per assicurare il costante monitoraggio. A tal fine sul posto è già operativa la squadra d’emergenza”, continua l’ente locale. Daniza era stata introdotta in Trentino nel 2000, nell’ambito del programma Life Ursus. La sua età era di circa 18 anni. Dopo quasi un mese di latitanza dunque, l’orsa Daniza era stata catturata ma non ha retto la narcosi e ora la Lav denuncia: «Esecuzione annunciata, i responsabili paghino».
Il Corpo forestale dello Stato ha aperto un’indagine
In queste ore personale del Corpo sta acquisendo documentazione e informazioni presso la stessa amministrazione provinciale e le altre autorità statali e locali coinvolte. Una squadra altamente specializzata in questo tipo di indagini è stata inviata dall’Ispettorato Generale su disposizione del Capo del Corpo per supportare l’attività investigativa dei reparti territoriali. Si ipotizza il delitto di maltrattamento e uccisione di animali. Sempre in queste ore i forestali stanno informando la Magistratura competente dell’accaduto. La notizia è stata appresa con rammarico e costernazione, considerato anche che già nel mese di agosto il Corpo forestale dello Stato in una lettera indirizzata al Direttore Protezione Natura del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) aveva espresso forte preoccupazione per la sopravvivenza dei cuccioli dell’”orsa nati nell’anno e privati dell’assistenza della madre nella ricerca del cibo, nella scelta dei luoghi di rifugio, negli itinerari da percorrere e nella difesa da possibili minacce e da eventuali predatori”. Si evidenziava inoltre nella lettera la ”necessità di un’attenta valutazione di come, in tali circostanze, la cattura e la captivazione possano configurarsi come ipotesi di maltrattamento nei confronti dei cuccioli”. Per tali ragioni il Corpo forestale dello Stato chiedeva di “considerare la possibilità di un’ulteriore approfondita riflessione sulle future scelte da mettere in atto”. Lo stesso aveva fatto il Comandante regionale del Veneto del Corpo forestale dello Stato Daniele Zovi che aveva indirizzato analoga nota al Presidente della Provincia Autonoma di Trento invitandolo a desistere dalla cattura. Il Dirigente esprimeva tutta “la preoccupazione del Corpo forestale dello Stato per la sorte dei cuccioli dell’orsa Daniza in caso venisse catturata e posta in captivazione”. Si fa presente che nessun appartenente del Corpo forestale dello Stato ha partecipato alle operazioni di cattura dell’orsa Daniza.