TORINO – Scrittore, attore e musicista appassionato.
Giorgio Faletti è morto a 63 anni all’Ospedale Molinette di Torino, dove era ricoverato nel reparto di radioterapia a causa di una malattia che lo affliggeva da tempo. Infatti aveva annullato tutti i suoi impegni. Un personaggio poliedrico, Faletti, che era nato ad Asti il 25 novembre 1950: dalla tv per tutti, alla scrittura, alla musica come cantante e autore, fino al cinema impegnato. Molti lo ricordano però per le tante risate regalate a “Drive In” con il suo personaggio “Vito Catozzo”. Laureato in Giurisprudenza, coltivava la passione per la scrittura e anche per la musica pubblicando nel 1988 pubblica il primo mini-album “Colletti bianchi”, colonna sonora del telefilm omonimo che lo vede fra i protagonisti. Molti ricordano anche la vittoria del premio della critica a Sanremo nel ’94, con la canzone ispirata alle stragi di Capaci e via D’Amelio, “Signor tenente”. Anche i suoi romanzi furono fortunati: il primo ‘Io uccido’, è stato tra i bestseller più venduti di sempre in Italia (seguirono poi “Niente di vero tranne gli occhi”, “Io sono Dio”, “Da quando a ora”, “Appunti di un venditore di donne e Tre atti e due tempi”). Faletti è stato anche un attore impegnato, in “Baaria” di Tornatore e nel film “Il sorteggio” di Giacomo Campiotti. Tra la commozione generale di quelli che lo hanno conosciuto e incontrato nella loro carriera, il commento di Teo Teocoli: “E’ un dispiacere enorme, la sua perdita fa male al cuore perché la nostra era una grande amicizia. Giorgio è stato un compagno d’avventura quando fare cabaret era davvero un’avventura!”. E’ il ricordo che Teo Teocoli. “Nel tempo, ci ha sorpresi per la sua poliedricità: attore, cantautore e poi scrittore di grande successo. Viene a mancare un amico carissimo con cui ho condiviso gli anni più belli della carriera e della vita. E non sono frasi di circostanza”.