La Polizia di Reggio ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare presso un istituto penale per minorenni nei confronti di un diciassettenne del Gambia, ritenuto dagli inquirenti uno degli scafisti dello sbarco al Porto del 12 aprile
REGGIO CALABRIA – Con le belle giornate e il mare calmo, proseguono senza sosta gli sbarchi di disperati che attraversano il mediterraneo a bordo di barconi e carrette del mare, trasportati in condizioni a volte al limite della sopravvivenza, da scafisti senza scrupoli. Lo scorso 12 aprile 580 migranti sub sahariani sono stati fatti sbarcare al porto di Reggio Calabria con la nave “Dattilo” della Capitaneria di porto dopo che la stessa li aveva recuperati in mare prima che il loro barcone affondasse. Ma quello che gli inquirenti hanno scoperto durante le indagini ha lasciato tutti esterrefatti. Uno degli scafisti è un 17enne minorenne. E ieri, nel prosieguo delle indagini relative allo sbarco, la Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare presso un istituto penale per minorenni emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, nei confronti di un diciassettenne del Gambia, ritenuto responsabile, in concorso con altri soggetti, di aver procurato l’ingresso irregolare nel territorio nazionale di cittadini extracomunitari, con l’aggravante di aver esposto gli stessi a trattamento inumano e degradante e di aver commesso il fatto per trarne profitto. Il minore arrestato è stato tradotto presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Catanzaro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.